Alessandria. Omicidio Floriana Floris. Al processo il video della vittima pochi minuti prima di essere uccisa.
«Questo non è amore. Non voglio morire. Voglio vivere perché ho una figlia». Floriana Floris è morta il 6 giugno 2023 per mano dell'uomo che voleva lasciare, Paolo Riccone.
Lui è a processo dinanzi alla Corte d'Assise di Alessandria per omicidio volontario aggravato. Lei quaranta minuti prima di essere uccisa con 45 coltellate, aziona la funzione video del cellulare: «Lo faccio perché se succede qualcosa sapranno cosa mi hai fatto», dice mentre si trova insieme al convivente nella casa a Incisa Scapaccino, nell'Astigiano.
L'edizione torinese di Repubblica racconta che nel filmato Riccone le rivolge la parola e le dice: «Ti amo». E lei risponde: «Questo non è amore. Se mi tratti così io voglio andarmene. Domani vado dai Carabinieri a denunciarti. E poi vado dagli assistenti sociali: che mi trovino un'altra casa, prima che io torni a lavorare».
Il cellulare riprende tutto. Nell'ultimo video lei la aggredisce e le dice: «Ammazziamoci insieme». Floriana pensa alla figlia e dice che non vuole morire. Lui la colpisce. Prima che il telefono si spenga lei urla: «Mi chiudo in bagno». Poi il buio.
Una perizia psichiatrica ha decretato che Riccone è capace di intendere e di volere. Anche se è dipendente dagli psicofarmaci. «L'imputato – ha dichiarato lo psichiatra Raffaele Pugliese – di fronte alla possibilità concreta di perdere il possesso della donna, che riteneva di sua proprietà, le ha detto che senza di lei non poteva vivere e le ha proposto un suicidio di coppia». (Open)