Cisterna di Latina. Duplice omicidio di San Valentino. Gli accertamenti: "Renée si sarebbe potuta salvare".
Renée Amato poteva salvarsi ed è stato Christian Sodano a darle il colpo di grazia. Questa l'ipotesi derivante dagli ultimi accertamenti della Polizia scientifica condotti sul luogo del delitto.
Non un gesto di pietà, dunque, per l'autore del duplice femminicidio di Cisterna di Latina, ma un altro macabro elemento che testimonia il lucido intento omicida del finanziere originario di Minturno che due settimane fa ha ucciso Nicoletta Zomparelli e Renèe Amato, madre e sorella della sua ex fidanzata, Desyrèe Amato, con la quale aveva avuto una lite.
Il nuovo elemento al vaglio degli inquirenti emerge dal fascicolo redatto dalla Polizia Scientifica - come riporta il Corriere della Sera - che ha esaminato nei minimi particolari la villetta di via Monti Lepini, nel quartiere di San Valentino a Cisterna.
Secondo la ricostruzione la prima ad essere stata uccisa è stata la 46enne Nicoletta Zomparelli, che ha cercato inutilmente di difendersi mettendo una mano davanti alla pistola dell'assassino. Poi è stata colpita la figlia 19enne che, come aveva raccontato lo stesso Sodano, non è morta sul colpo.
Lo stesso 27enne aveva detto di averla "finita" con la volontà di non farla soffrire, perché agonizzante. Una teoria che però non trova riscontro nella ricostruzione della Polizia scientifica che invece sostiene che la giovane stava tentando probabilmente di rialzarsi e fuggire. La 19enne si sarebbe dunque potuta salvare. (di Gianpiero Terenzi – Latinaoggi.eu)