Voce su Nicoletta Zomparelli e Renée Amato
La Chiesa di San Valentino a Cisterna di Latina (di www.comune.cisterna.latina.it)
Nicoletta Zomparelli, 46 anni, e la figlia Renée Amato, 19 anni, furono uccise nel tardo pomeriggio del 13 febbraio 2024 nella loro abitazione del quartiere di San Valentino a Cisterna di Latina.[1][2]
A compiere il duplice omicidio fu un giovane maresciallo della Guardia di Finanza, Christian Sodano, 27 anni, ex compagno di Desyrée Amato, 22 anni, la primogenita della signora Zomparelli. Il finanziere originario di Minturno, ma in servizio al reparto aeronavale di Ostia (Roma), si trovava nella villetta della famiglia Amato nonostante si fosse ormai lasciato dall'ex compagna che non voleva più portare avanti la loro relazione.
Nel corso del tardo pomeriggio Christian e Desyrée avevano discusso animatamente. A un certo punto il giovane estrasse la propria pistola d'ordinanza e la ventiduenne, impaurita, scappò nel bagno dell'abitazione, chiudendosi all'interno. La mamma e la figlia diciannovenne, sentendo le urla della ragazza, sarebbero accorse sul posto, ma Sodano sparò ad entrambe. Il marito della signora Zomparelli non si trovava in casa in quei concitati istanti.
Il finanziere avrebbe anche tentato di sfondare la porta del bagno, ma Desyrée riuscì a scappare dalla villetta, salvandosi dall'intento omicida dell'ex compagno. La ventiduenne percorse diverse centinaia di metri in strada, prima di rifugiarsi in una vicina piazzola di un distributore di benzina, dove fu soccorsa dal personale presente sul posto. Successivamente venne prelevata e messa in sicurezza dalle forze dell'ordine.[3]
Christian Sodano si era poi allontanato dall'abitazione degli Amato a bordo della sua auto. Il finanziare si diresse nel quartiere Q4 di Latina, dove risiedevano gli zii. Lungo il tragitto aveva telefonato proprio allo zio, rivelandogli di avere ucciso la madre e la sorella della ex, aggiungendo anche di voler "tornare da mamma e papà" (il giovane era orfano, i genitori erano scomparsi alcuni anni prima). Lo zio, temendo un gesto estremo del nipote, lo tranquillizzò e successivamente avvisò i Carabinieri e la Polizia. In seguito il ventisettenne fu rintracciato e, senza opporre resistenza, fu bloccato dalla Squadra Mobile della locale Questura.[4]
Sodano fu così sottoposto a fermo di indiziato di delitto. Nell'interrogatorio dinanzi agli inquirenti della Procura di Latina, il finanziere aveva confessato le proprie responsabilità, riferendo di aver litigato con le donne in casa per poi sparare.[5][6] In particolare, il giovane avrebbe raccontato di volersi suicidare perché Desyrée aveva intenzione di lasciarlo. Lui le aveva proposto di andare a convivere insieme a Latina, ma lei non concordava.
Il ventisettenne avrebbe sparato almeno nove volte. Sette i proiettili che andarono a segno, uccidendo madre e figlia. Quando comprese che l'ex compagna era ormai fuggita dall'abitazione, il giovane sarebbe ritornato nell'appartamento e avrebbe notato Renée gravemente ferita, ma sofferente e ancora in vita. Sodano le avrebbe dato il colpo di grazia sparandole contro altri due proiettili a distanza ravvicinata. "Per non farla soffrire", avrebbe riferito agli inquirenti durante la confessione.[7][8]
Tuttavia, l'ispezione medico legale e i rilievi balistici compiuti dalla Polizia scientifica sul luogo del delitto avrebbero in parte smentito quest'ultimo particolare. La diciannovenne non si sarebbe trovata sdraiata agonizzante, ma in posizione semieretta, forse seduta sul pavimento o inginocchiata nel tentativo di rialzarsi per scappare dall'appartamento. Se non le fosse stato dato il corpo di grazia, si sarebbe potuta salvare. Uno scenario diverso invece per la madre che era morta sul colpo, sfigurata in viso da un proiettile dal quale aveva tentato di difendersi con un gesto istintivo, proteggendosi il volto con una mano.[9][10]
La signora Zomparelli era molto conosciuta a Cisterna e lavorava in un'agenzia immobiliare nel centro del paese. La figlia Renée Amato, come la sorella Desyrée, aveva una grande passione per il ballo e la danza.[11] Christian aveva indossato la divisa da giovanissimo, seguendo le orme del padre (anche lui nelle Fiamme Gialle), e morto qualche anno prima così come la madre, agente della Polizia ferroviaria, deceduta prematuramente quando lui aveva 17 anni. Rimasto orfano, nel 2020 si era particolarmente legato ad uno zio con cui era andato a vivere a Latina. Nel corso del 2023 aveva iniziato la relazione con Desyrée.[12]
La Chiesa di Santa Maria Assunta in Cielo a Cisterna di Latina, dove sono stati celebrati i funerali di Nicoletta Zomparelli e Renée Amato (di Luca Aless, licenza CC BY-SA 4.0)
Sodano si avvalse della facoltà di non rispondere nell'interrogatorio di garanzia tenutosi in carcere il successivo 16 febbraio 2024, pur ribadendo la precedente confessione rilasciata agli inquirenti nella notte tra il 13 e il 14 febbraio. Il giudice per le indagini preliminari convalidò il fermo.[13]
L'attività investigativa condotta dalla Procura di Latina fece emergere una serie di atti persecutori posti in essere dal finanziere ai danni dell'ex compagna nei giorni precedenti al duplice omicidio. In particolare, varie minacce contenute in messaggi inviati alla ventiduenne in cui Sodano manifestava l'intenzione di "farle del male" perché lei non era più intenzionata a portare avanti la loro relazione.[14] Inoltre, secondo le testimonianze dei familiari della vittima, la giovane sarebbe anche stata sottoposta a violenze fisiche e maltrattamenti pregressi, non denunciati per vergogna.[15]
Nel settembre del 2024, dopo la chiusura delle indagini, la Procura ottenne il rinvio a giudizio per Sodano.[16] Nei suoi confronti furono contestate le aggravanti della premeditazione e dei motivi abietti e futili.[17] I difensori dell'imputato chiesero il rito abbreviato,[18] ma l'istanza fu respinta.[19]