Firenze. Omicidio Maria Denisa Paun a Prato. Vasile Frumuzache a giudizio: Negato il rito abbreviato.
Sarà giudicato in Corte di Assise a Firenze il 32enne Vasile Frumuzache (guardia giurata di Monsummano), accusato dell'omicidio di Maria Denisa Păun, la escort di 30 anni scomparsa dal residence Ferrucci a Prato la notte fra il 15 e il 16 maggio scorsi.
Lo ha deciso ieri il giudice per l'udienza preliminare di Prato, Marco Malerba. All'udienza era presente la madre della donna, Maria Cristina Păun, arrivata per vedere negli occhi l'assassino di sua figlia. La donna ha lasciato l'aula in lacrime.
L'inizio del processo è stato fissato per gennaio 2026 quando, sempre in Corte di Assise, si aprirà l'altro procedimento a carico di Frumuzache per l'omicidio di un'altra escort, Ana Maria Andrei, sparita da Montecatini a fine luglio 2024 e i cui pochi resti sono stati ritrovati nel campo alle Panteraie, a Montecatini Terme, vicino al cadavere decapitato di Denisa Păun.
Il gup Malerba ha negato l'ammissione del rito abbreviato che l'avvocato di Frumuzache, Diego Capano, aveva chiesto subordinato alla perizia psichiatrica o, in seconda battuta, senza perizia. Come indica la legge, per reati che prevedono l'ergastolo (ossia l'omicidio con l'aggravante della premeditazione) l'imputato non può accedere a riti alternativi, motivo per cui il processo è stato rinviato in Corte di Assise.
Le indagini della Procura di Prato, diretta dal pm Luca Tescaroli, hanno permesso di ricostruire i movimenti di Frumuzache. L'uomo aveva fatto una serie di passaggi intorno al residence nei giorni precedenti alla scomparsa (e all'uccisione). La notte fra il 15 e il 16 maggio, poi, fu ripreso da alcune telecamere della zona mentre usciva dal residence portandosi dietro due pesanti valigie al cui interno aveva nascosto il corpo della donna.
Dalla targa della sua auto è stato facile per gli investigatori risalire al 32enne. Frumuzache, che ha una moglie e due figli piccoli, ha subito confessato l'omicidio di Denisa Păun, facendo poi ritrovare il corpo senza testa nel campo delle Panteraie. Successivamente ha ammesso di aver ucciso anche Ana Maria Andrei, dopo che gli inquirenti hanno scovato l'auto della vittima nascosta in un capanno nel giardino di casa sua, a Monsummano. (di Laura Natoli – La Nazione)