Lucca. Omicidio Maria Ferreira. Pescaglini confessa davanti al gip. Contestata la premeditazione.
«Sì, l'ho uccisa, ma non volevo farlo, sono pentito. Sono un uomo distrutto». Sono le parole di Vittorio Pescaglini davanti agli inquirenti. Il 57enne è accusato di omicidio volontario con l'aggravante della premeditazione e porto abusivo di arma da taglio.
Ha impiegato oltre due ore e mezzo per raccontare al magistrato la sua verità. La sua versione dei fatti su come ha tolto la vita all'ex compagna, Maria Battista Ferreira, 51 anni, dalla quale si stava per separare.
La stessa verità che poi ha ripetuto, per oltre 90 minuti nel pomeriggio di ieri, martedì 27 febbraio, in carcere davanti al giudice delle indagini preliminari, Simone Silvestri, nel corso dell'udienza di convalida.
Il tutto sarebbe scaturito da un SMS che lunedì 26 febbraio la 51enne, originaria di Recife in Brasile, aveva inviato al coniuge in cui gli faceva sapere di non voler più firmare i documenti per la separazione. Lui voleva chiudere quel capitolo della sua vita, ma lei invece non era affatto convinta. La signora Maria aveva paura di perdere i diritti sulla casa – la coppia era in comunione dei beni –, l'eventuale pensione di reversibilità e temeva anche di perdere la cittadinanza italiana.
«Quel SMS in cui mi diceva che non voleva più separarsi mi ha mandato in tilt», ha detto Pescaglini al magistrato. Così poco prima delle 17,30 di lunedì 26 febbraio, Pescaglini si è recato con l'auto a Fornaci di Barga, poi ha invitato la moglie a uscire dalla stanza dell'albergo dove alloggiava per raggiungerlo in strada.
Infine il delitto: «Quando l'ho vista non ci ho visto più: ho afferrato il pugnale e le ho dato due coltellate». (di Luca Tronchetti – Il Tirreno)