Castelfranco Emilia. La testimonianza di Montefusco: "Ho ucciso Gabriela e Renata, mi umiliavano".

Immagine della notizia (Immagine di Carlo Alberto Bertelli su Wikimedia Commons — CC BY-SA 3.0)

Castelfranco Emilia. La testimonianza di Montefusco: "Ho ucciso Gabriela e Renata, mi umiliavano".

In tribunale a Modena, Salvatore Montefusco ha raccontato davanti ai giudici la sua verità sul duplice omicidio del 13 giugno 2022, quando a Castelfranco Emilia uccise a fucilate la moglie Gabriela Trandafir e la figlia della donna Renata.

"Non ci ho visto più, ho imbracciato il fucile e ho sparato all'impazzata". L'uomo, incalzato dal pubblico ministero Giuseppe Di Giorgio, ha ripercorso tutti i momenti di quella drammatica giornata quando madre e figlia sono rientrate a casa dopo un incontro con l'avvocato per la separazione della coppia.

"Stavo lavorando nelle aiuole – ha detto Montefusco – Renata si è avvicinata, ha cominciato a dirmi che dovevo andarmene di casa, lo faceva spesso, io ho non ci ho più visto sono andato nel casotto, ho preso il fucile e lei si è messa a correre. Io ho esploso un colpo, forse due, ma non miravo sparavo a caso".

Un racconto drammatico che prosegue con il colpo mortale esploso alla testa di Renata che, ferita una prima volta, tentava di mettersi in salvo dal vicino, scavalcando la siepe. Una sequenza agghiacciante ripercorsa dall'imputato passo dopo passo fino al culmine, quando Montefusco salito in camera vede il figlio Salvatore junior. Dietro di lui la madre Gabriela "Sto ammazzando mia moglie e mia figlia – gli dice – togliti , se no ammazzo anche te".

L'udienza è proseguita con un rabbioso sfogo dell'imputato che sosteneva di subire umiliazioni dalle due donne che, ha detto, volevano vendere la casa che lui aveva costruito per loro. "Ho fatto tutto per loro e mi trattavano come un cane", ha riferito l'uomo, puntando il dito soprattutto contro Renata.

Un testimonianza drammatica durante la quale una delle sorelle di Gabriela è uscita dall'aula in lacrime. Montesco è reo confesso, ma un peso sul giudizio lo avrà la questione della premeditazione della quale è convinta l'accusa. La difesa invece, rappresentata dall'avvocato Marco Rossi, ritiene che si sia trattato di un gesto di impulso al culmine dell'ennesima lite scoppiata tra l'uomo e le due donne. (di Emanuela Zanasi – Modenaindiretta)

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