Roma. Lo sfogo dei genitori di Chiara Insidioso: "Per lei un ergastolo. L'ex compagno fra poco libero".
Non è morta Chiara Insidioso, è questa la sua condanna. Prigioniera di un corpo, «il suo è un ergastolo a vita» ripete il papà, che a volte ammette di far fatica a guardarla negli occhi.
Per questo il suo caso rischia di essere derubricato a un femminicidio di serie B. Perché è sopravvissuta. Massacrata dal compagno dieci anni fa a Roma. Era il 3 febbraio 2014 quando Maurizio Falcioni l'aveva colpita ripetutamente alla testa con le scarpe da lavoro. La vittima, dopo 11 mesi di coma, si risvegliò passando a uno stato di minima coscienza.
Dimessa nel 2016 dalla clinica Santa Lucia, da tempo ormai è accudita nella clinica di "Casa Iride". «Tutto quel che si poteva fare è stato fatto, lì è serena, va in una scuola per disabili, nel frattempo il suo quoziente intellettivo è migliorato, il corpo no, si può solo aiutarlo a non precipitare», racconta il padre Maurizio Insidioso Monda. Che ancora prova tanta rabbia.
Chiara non si esprime, non ha la voce: «È prigioniera del suo corpo, peggio di questo non ti può capitare in vita. Dopo il trauma cerebrale ora muove due dita e così riesce a fare videochiamate in cui non parla, a scrivere sono triste o sono felice, a chiedere di sentire la musica su Youtube...».
«E pensare che quello lì – condannato in Appello a 16 anni per tentato omicidio – a breve esce, tra anche meno di 6 anni è libero... mentre tu vedi lei che sta così, a vita». Per Chiara è un «ergastolo da innocente, capisce tutto e io da genitore impazzisco». (di Raffaella Troili – Il Messaggero)