Napoli. Dopo aver ucciso la moglie Ewa Kaminska, Pasquale Pinto è morto per un attacco cardiaco.
Dopo la tentata rapina della pistola, di cui riteneva responsabile la camorra, temeva che la criminalità si potesse vendicare sui figli per aver reagito sventando l'aggressione.
L'eccessiva libertà che a suo avviso la moglie concedeva ai loro ragazzi, esponendoli a una presunta ritorsione, sarebbe sfociata prima in lite e poi in omicidio.
Il 55enne Pasquale Pinto, dopo avere assassinato la consorte Ewa Kaminska, 48 anni, esplose anche alcuni colpi di pistola dalla finestra – fortunatamente andati a vuoto – seminando il terrore nel quartiere di San Giovanni a Teduccio, nella periferia est di Napoli, rapidamente blindato dalle forze dell'ordine accorse anche con un mediatore e un elicottero.
Quando la Polizia di Stato e gli inquirenti decisero di entrare in casa trovarono lei senza vita per i fendenti e i colpi di pistola inferti, e lui, riverso a terra, ma senza segni evidenti di violenza.
Il ritrovamento di una bottiglia accanto al cadavere dell'uomo portò all'ipotesi che si fosse ucciso con un'overdose di medicinali sciolti nell'acqua. L'esame autoptico ha invece rivelato che a causare la morte dell'uomo è stato un attacco cardiaco. (Il Mattino)