Voce su Ewa Kaminska
La Chiesa di San Giovanni Battista nel quartiere San Giovanni a Teduccio di Napoli
Ewa Kaminska, 48 anni, fu uccisa dal marito Pasquale Pinto, 54 anni, nell'abitazione in cui la coppia risiedeva a San Giovanni a Teduccio, un quartiere dell'area orientale di Napoli.[1][2]
L'omicidio si era consumato nelle prime ore del mattino dell'8 febbraio 2024, poco prima che il cinquantaquattrenne si affacciasse dalla finestra del suo appartamento, al quarto piano di un condominio in via Raffaele Testa, per cominciare a sparare con una pistola, seminando il panico in strada.
Vicini e passanti, allarmati dai colpi d'arma da fuoco, avevano avvertito le forze dell'ordine. Alcuni di loro avevano anche provato a parlare con l'uomo, nel tentativo di calmarlo, ma il cinquantaquattrenne avrebbe risposto: "Non sono pazzo". Sul posto era intervenuto il personale della Polizia di Stato che provò a trattare con Pinto affinché uscisse dall'appartamento disarmato.
Il malintenzionato però si era barricato in casa, bloccando la porta dall'interno, e avrebbe continuato a sparare altri proiettili dalla finestra, fortunatamente senza ferire nessuno. Il cinquantaquattrenne avrebbe anche urlato di aver tolto la vita alla moglie, mentre aveva rassicurato che i loro figli erano a scuola.
Pasquale Pinto ed Ewa Kaminska erano sposati da molti anni. La donna era originaria di Sztum, una città del nord della Polonia. Dalla loro relazione erano nati tre figli: un giovane di 18 anni, un altro ragazzo di 16 e una ragazzina di 14. I tre adolescenti, in quei momenti concitati, si trovavano fuori casa: il primogenito era partito per una gita, mentre gli altri due erano a scuola.[3]
L'uomo in passato aveva lavorato come guardia giurata. Molti anni prima, durante il servizio, era rimasto ferito da alcuni colpi di pistola esplosi da un malvivente nel corso di un tentativo di rapina. Da allora, fu costretto a lasciare l'impiego e percepiva un'indennità. Per quell'episodio, l'ex vigilante temeva che la criminalità organizzata locale potesse vendicarsi sui figli.
La mattina dell'8 febbraio 2024, poco dopo le ore 11.00, le forze di Polizia decisero di fare irruzione nell'appartamento del cinquantaquattrenne. Una volta all'interno, il personale in divisa rinvenne i corpi senza vita dei due coniugi.[4] Gli esami autoptici rivelarono che Ewa Kaminska era stata uccisa da diversi colpi di pistola e quaranta coltellate, mentre Pasquale Pinto era morto per un attacco cardiaco.[5]
Non furono del tutto chiari i motivi dell'efferato gesto. L'uomo non aveva lasciato lettere o biglietti che spiegassero l'accaduto. Secondo le testimonianze di alcuni conoscenti, l'ex vigilante sarebbe stato affetto da forti crisi depressive negli ultimi tempi.[6][7] Il figlio della vittima però, in un'intervista al quotidiano Il Mattino di Napoli, aveva escluso la presenza di una crisi depressiva, riferendo che il padre talvolta manifestava delle "paranoie".[8]