Conegliano. L'appello della figlia di Margherita Ceschin: "Papà, dì la verità, penso di averne il diritto".
«A mio padre sono stati concessi gli arresti domiciliari per gravi motivi di salute: se le sue condizioni sono così gravi, mi auguro che senta prima o poi la necessità di ammettere la verità. Io, come figlia, penso di averne diritto».
A parlare, attraverso il suo legale, l'avvocata Laura Pellegrino, è Elisabetta Lorenzon, la figlia di Margherita Ceschin, la pensionata di 72 anni uccisa a Conegliano (Treviso) la sera del 23 giugno 2023.
A compiere l'omicidio, secondo la Procura, sarebbero stati alcuni sicari ingaggiati dall'ex marito della vittima e padre di Elisabetta: l'ex imprenditore agricolo Enzo Lorenzon, 79enne di Ponte di Piave.
Elisabetta Lorenzon ha deciso di parlare dopo la richiesta di incidente probatorio da parte della Procura, per sentire il 30enne sudamericano compagno di cella di uno dei presunti killer, Sergio Antonio Luciano Lorenzo. Quest'ultimo avrebbe fatto recapitare al 30enne un biglietto da consegnare a Enzo Lorenzon (detenuto nello stesso carcere).
Nella missiva, oltre a riferire che il fratello Joel non c'entrerebbe nulla con il delitto (avrebbe fatto soltanto "da palo"), per la Procura ci sarebbe la prova del coinvolgimento di Lorenzon come mandante dell'omicidio.
«Ciao Enzo la situazione è difficile per tutti ma bisogna risolvere – scrive il dominicano –. Devi farti carico delle mie spese legali. Tutta la famiglia mi ha voltato le spalle. Il PM è venuto due volte per collaborare, ma io resto fedele a te». (di Giuliano Pavan – Il Gazzettino)