Fano. Uccise l'ex compagna Anastasiia. Mostafa si difende: "Voleva accoltellarmi, ho visto tutto nero".
Amrallah Mostafa Alashri, ha risposto alle domande del PM nel processo in Corte d'Assise a Pesaro dove è imputato per l'omicidio volontario aggravato della moglie Anastasiia, avvenuto a Fano il 13 novembre 2022. Nel corso dell'udienza ha testimoniato anche la mamma della vittima.
L'uomo ha raccontato la sua verità. «Mi ha chiamato due volte quella mattina, voleva che andassi a casa. Avevo paura di essere aggredito. Quando sono entrato dalla sala lei era davanti al bagno. Era un'altra persona, aveva gli occhi rossi». Alashri si è interrotto, ha pianto più volte nel corso della testimonianza.
«Lei ha preso un coltello e voleva colpirmi al collo. L'ho fermata, le ho afferrato il coltello e sentito dolore alle dita. Poi mi ha dato una ginocchiata all'inguine. Vedevo tutto nero, il cervello si è fermato. Non riuscivo ad alzarmi e quando sono tornato a vedere, lei era a terra piena di sangue». Secondo Alashri: «Anastasiia voleva uccidermi perché così avrebbe potuto fare la sua vita col nuovo compagno».
Un lungo esame in cui l'uomo ha detto anche di non avere mai maltrattato, offeso o aggredito la moglie. Prima di lui era toccato a Elina, la madre di Anastasiia: «Mi sono opposta al matrimonio, lui non mi piaceva: diceva bugie e aveva vent'anni di più».
«Mia figlia mi raccontava di litigate con aggressioni fisiche tanto che una volta era stata spinta contro il muro e i quadri che si erano rotti l'avevano tagliata», ha raccontato Elina, ma l'episodio è stato smentito da Alashri. (di Luigi Benelli – CentroPagina)