Catanzaro. Omicidio Loredana Scalone. Il PM non ricorre in Appello. La sorella: "Uccisa per la terza volta".
Dolore, rabbia, sconcerto: c'è tutto questo nelle parole di Giulia Scalone, sorella di Loredana uccisa dall'ex compagno il 23 novembre del 2020.
Il suo corpo massacrato dalle coltellate fu ritrovato tra gli scogli di Pietragrande di Stalettì due giorni dopo, il 25 novembre nella giornata contro la violenza sulle donne. Oggi, a distanza di quattro anni, Giulia e la sua famiglia continuano a non darsi pace. Perché al dolore – immenso, infinito – si aggiunge l' amarezza di una giustizia che tarda ad arrivare.
È così postando la foto di Loredana con quel cuore spezzato tatuato sul braccio, Giulia annuncia che, "dopo la condanna a soli 25 anni di carcere (nonostante la richiesta della pena all'ergastolo del pm) – una pena ridicola che uccide Loredana per la seconda volta – il pm non proporrà appello e così Loredana viene uccisa per la terza volta! Siamo basiti, sconvolti, arrabbiati, amareggiati".
"E, allora, a cosa serve fare 'rumore' e manifestazioni varie? – si chiede la donna –. Inauguriamo panchine rosse, indossiamo nastri e scarpe rosse... e poi? In questo momento storico, dove si parla di sensibilizzare i giovani, dove si parla di 'educare ai sentimenti dell'amore, del rispetto, dell'accettazione del no0, per cercare di combattere la piaga del femminicidio, ci trattano così?".
"Ancora una volta, Loredana è una vittima di serie B", conclude Giulia Scalone.