Conegliano. Omicidio Margherita Ceschin. Adesso gli indagati vogliono parlare davanti al Procuratore.
Gli inquirenti hanno in mano prove schiaccianti, come sottolineato dal procuratore Marco Martani. Ecco dunque che i principali indiziati dell'omicidio di Margherita Ceschin a Conegliano la sera del 23 giugno 2023, hanno deciso, a quasi un anno di distanza dal delitto, di rompere il silenzio e parlare con la Procura.
Il primo a sfilare davanti al pm Michele Permunian, titolare del fascicolo, sarà Sergio Antonio Luciano Lorenzo, difeso dall'avvocato Mauro Serpico, considerato uno dei due autori materiali dell'omicidio. Nei giorni successivi sarà poi la volta dei due indagati difesi dall'avvocato Fabio Crea: Enzo Lorenzon, l'ex marito della vittima considerato il mandante del delitto, e Juan Maria Beltre Guzman, l'intermediario.
A pesare sulla nuova strategia difensiva sono, come detto, le prove raccolte dalla Procura. A cominciare dal biglietto che Sergio Antonio Luciano Lorenzo, tramite un compagno di cella, ha tentato di far recapitare a Enzo Lorenzon chiedendogli un aiuto economico per le spese legali da affrontare. Il compagno di cella, anziché recapitare il pizzino all'ex imprenditore, all'epoca dietro le sbarre a Santa Bona, lo aveva consegnato alle guardie carcerarie.
Per quanto riguarda il movente, la Procura ha le idee chiare: Enzo Lorenzon, secondo l'accusa, ha ingaggiato la banda di sicari per far fuori la moglie in quanto non voleva più versarle l'assegno mensile di mantenimento da 10mila euro.
Dalle indagini è inoltre emerso che l'imprenditore covava un radicato rancore nei confronti della donna, scaturito anche dal fatto che la 72enne aveva fatto in modo di far effettuare un controllo nell'azienda del marito dai Carabinieri del Nas per presunte alterazioni illecite nella produzione di vino. (di Giuliano Pavan – Il Gazzettino)