Porto Recanati. Cameyi Mosammet ancora senza giustizia. Slitta nuovamente l'udienza del processo.
Slitta di nuovo l'udienza preliminare del processo per la morte della 15enne Cameyi Mosammet. Il procedimento a carico del suo presunto assassino è stato rinviato al 16 ottobre. È il sesto tentativo che va a vuoto. Una vera e propria odissea per i familiari della vittima, che attendono ancora giustizia.
Sono passati 14 anni dalla scomparsa dalla ragazzina originaria del Bangladesh e 6 dal ritrovamento dei suoi resti in un terreno vicino all'Hotel House di Porto Recanati (Macerata), in quello che venne ribattezzato il "pozzo dell'orrore".
Il problema è sempre legato alle notifiche da effettuare in Bangladesh, dove si trova l'imputato, Monir Kazi, ex fidanzato di Cameyi. L'altro ieri era in programma l'udienza davanti al Gup Claudio Bonifazi, ma c'è stato un altro rinvio. Questa volta perché la firma di Kazi è illeggibile e la consegna avvenuta per posta non consentirebbe di stabilire con certezza che sia la sua.
La vittima scomparve nel 2010 e i resti del suo corpo vennero trovati nel 2018. Stando a quanto ricostruito dalla Procura di Macerata, sarebbe l'ex fidanzato il responsabile dell'omicidio. Nel frattempo il giovane è tornato nel suo Paese e far partire il processo sembra essere una missione impossibile proprio per via delle difficoltà a notificargli la fissazione delle udienze.
«La firma della notifica è illeggibile ed è stata consegnata per raccomandata – afferma l'avvocato Luca Sartini che assiste i familiare della vittima –. Dato che l'imputato si trova all'estero, la notifica verrà effettuata ai sensi dell'articolo 169 del codice di procedura penale".
"L'auspicio è che l'udienza si faccia e che il processo si apra, anche in contumacia, e si dia corso alla giustizia – continua l'avvocato Sartini –, anche perché c'è una famiglia che la sta attendendo da 14 anni. La famiglia ha tutto il diritto di avere un giusto processo e soprattutto di sapere la verità su come è morta Cameyi e su chi è il responsabile». (di Danie Fermanelli – Corriere Adriatico)