Milano. Alessandro Impagnatiello ricostruisce il delitto: "Ho colpito Giulia Tramontano al collo".
"Ho ucciso Giulia Tramontano. La persona che ero in quel periodo non è quella che sono adesso. Sono qui oggi per dire la verità perché adesso sono lucido e consapevole rispetto alla persona che ero il 1º giugno 2023".
Inizia così alla Corte d'Assise di Milano l'ottava udienza del processo ad Alessandro Impagnatiello, il barman 30enne imputato dell'omicidio pluriaggravato della compagna, uccisa in casa a Senago mentre era in stato di gravidanza.
"Il giorno dell'omicidio 'io chiesi' a Giulia e l'altra fidanzata di non incontrarci al lavoro", ha detto l'imputato rispondendo alle domande della pm Alessia Menegazzo. "Era un ambiente in cui avevo una certa responsabilità e ci tenevo particolarmente e quindi l'essere umiliato avrebbe fatto crollare la mia immagine lavorativa. E invece loro insistevano".
Quando l'ex barman ha colpito la donna "non c'è stata occasione per Giulia per difendersi". Sul momento dell'omicidio: "Giulia stava preparando qualcosa per sè quando ho sentito un piccolo lamento perché si era tagliata un dito. Le chiesi se avesse bisogno di aiuto ma non mi rispose. L'avvicinai, ma continuava a non rispondere, come se non esistessi".
E ancora: "Lei era piegata in sala e io sono andato verso la cucina dove c'era questo coltello, mi posizionai immobile alle spalle di Giulia in attesa che si rialzasse e quando lo ha fatto, verosimilmente per tornare in cucina, l'ho colpita all'altezza del collo".
Parlando poi della scena del crimine, Impagnatiello ha precisato che "il tappeto non era presente perché il giorno prima l'aveva messo in lavatrice. Il divano è sempre rimasto lì e non è stato coperto. Il divano l'ho spostato solo per pulire e anche il tappeto, che era steso fuori, l'ho rimesso dopo aver sistemato l'appartamento". (AGI)