Bologna. Omicidio Kristina Gallo. Chiesta la conferma della condanna a 30 anni per Giuseppe Cappello.
La Procura generale di Bologna ha chiesto la conferma della condanna a 30 anni di reclusione, inflitta in primo grado nel processo celebrato con rito abbreviato, a Giuseppe Cappello, il 45enne accusato dell'omicidio di Kristina Gallo.
Alla richiesta avanzata dalla sostituta pg Licia Scagliarini alla Corte d'Appello, presieduta dal giudice Orazio Pescatore, si sono associate le parti civili: i familiari, assistiti dagli avvocati Francesco Cardile e Cesarina Mitaritonna, e l'associazione "La caramella buona", rappresentata dall'avvocata Barbara Iannuccelli. Gabriele Bordoni, che difende Cappello, ha chiesto l'assoluzione del suo assistito.
Il corpo senza vita della ragazza fu rinvenuto dal fratello, in stato di decomposizione, il 26 marzo 2019, all'interno della propria abitazione, alla Bolognina. Da una prima ipotesi di morte per cause naturali, le indagini sulla giovane, madre di una bambina, portarono alla relazione sentimentale con l'arrestato. Quest'ultimo, negando ogni coinvolgimento, riferì allora di aver interrotto la relazione circa una settimana prima del decesso della trentenne.
Gli inquirenti recuperarono ed analizzarono oltre seimila tracce audio dal telefono di Cappello, riferite da un anno prima sino a qualche mese dopo il decesso della ragazza. In mezzo, un quadro fatto di angherie e soprusi quotidiani, secondo quanto evidenziato nell'ordinanza.
I frammenti sonori – salvati da una App che registrava tutte le telefonate dell'indagato – sono stati eliminati dopo qualche mese, ma i tecnici sono riusciti lo stesso a recuperarne il contenuto, aprendo la strada a nuovi, determinanti, approfondimenti. (BolognaToday)