Vigonza. Giada Zanola sarebbe stata cosciente quando Andrea Favero l'ha spinta dal ponte.
Quando è caduta sull'autostrada, Giada Zanola era ancora viva e probabilmente cosciente di quanto le stava accadendo.
I primi riscontri dell'autopsia sul corpo della 34enne escluderebbe il decesso prima della precipitazione dal cavalcavia sull'autostrada A/4 a Vigonza (Padova). Questo dettaglio significa che Giada e l'ex compagno Andrea Favero potrebbero aver avuto una colluttazione a cielo aperto al termine della quale l'uomo l'avrebbe scaraventata di sotto facendole compiere un volo di circa 15 metri.
Siamo ancora sul fronte delle ipotesi, alla luce dei primi riscontri emersi dall'esame autoptico effettuato venerdì 31 maggio all'istituto di Medicina legale di Padova. Il medico che si è occupato dell'autopsia, Marco Terranova, ha anche eseguito il prelievo di tessuti al fine di svolgere esami tossicologici sulla vittima. Da questo esame, che servirà a capire se la vittima sia stata avvelenata o drogata prima di essere uccisa, al momento non trapelano indiscrezioni.
Per ovvi motivi all'autopsia hanno preso parte anche i consulenti di parte della difesa del camionista Andrea Favero – che si trova al Due Palazzi recluso con l'accusa di omicidio volontario – e dei familiari più stretti della donna. Tra le grandi paure che Giada Zanola aveva confidato alle amiche, c'era quella per cui l'ex compagno, ormai con le spalle al muro e una storia sentimentale ai titoli di coda, potesse averla avvelenata lentamente. (di Cesare Arcolini – Today.it)