Cosenza. Omicidio Lisa Gabriele. Le motivazioni della sentenza: Perché Maurizio Abate è stato assolto.

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Cosenza. Omicidio Lisa Gabriele. Le motivazioni della sentenza: Perché Maurizio Abate è stato assolto.

Maurizio Abate è una persona «intemperante e dissoluta», non aliena «a eccessi di violenza», ma non v'è certezza che sia anche un assassino. Quantomeno, «non oltre ogni ragionevole dubbio».

È questa, in estrema sintesi, la motivazione addotta dal giudice per assolvere l'ex poliziotto della Stradale di Cosenza finito sotto processo per un omicidio commesso il 9 gennaio del 2005, quello dell'allora 23enne Lisa Gabriele.

I sospetti che si erano addensati di lui, per via della burrascosa relazione sentimentale intrattenuta con la vittima, sono rimasti tali, senza assurgere al livello di prove. Da qui, insomma, la sua assoluzione con formula dubitativa, ma con una pietra miliare posta dallo stesso giudice a futura memoria: quello della ragazza di Rose, trovata priva di vita in un'altura di Montalto Uffugo, fu certamente un omicidio.

Gli indizi raccolti sul conto di Abate, al netto di altre piste alternative battute durante l'inchiesta, vertevano sulle testimonianze di ex colleghi e familiari, su quella del pentito Francesco Galdi che lo accusa di essere addirittura contiguo ad ambienti criminali nonché su una sfilza di intercettazioni da cui, però, non è stato possibile ricavare nulla di utile ai fini probatori.

Quasi certamente, rileva il giudice, l'ex poliziotto mente quando afferma di aver chiuso i rapporti con Lisa Gabriele molto tempo prima della sua morte. Con buone probabilità, l'ha incontrata proprio nei suoi ultimi giorni di vita, il 7 gennaio del 2005, ma è un dato che se certificato – e non lo è – non basterebbe comunque a farne un colpevole. (di Marco Cribari – CosenzaChannel)

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