Piacenza. Omicidio Aurora Tila. Resta in carcere l'ex fidanzato accusato di averla spinta dal balcone.
Il tribunale per i minorenni di Bologna ha convalidato il fermo del 15enne accusato dalla Procura e dai Carabinieri di aver ucciso l'ex fidanzata Aurora Tila, la 13enne precipitata dal settimo piano di un palazzo di via IV Novembre a Piacenza.
Confermata anche la misura cautelare, dunque il ragazzo resta quindi in carcere, dove si trova da lunedì scorso. L'udienza di convalida si era tenuta ieri, 30 ottobre, con il giudice del tribunale minorile che si era riservato la decisione. Il 15enne, aveva spiegato il suo avvocato Ettore Maini, al termine dell'udienza, "ha risposto alle domande" poste dal Gip.
Nella giornata di ieri, in una nota diffusa dalla stampa locale, i Servizi sociali del Comune di Piacenza hanno fatto sapere che conoscono "da tempo la situazione dell'intero nucleo familiare di Aurora e, come da disposizioni ricevute, la tengono monitorata congiuntamente agli operatori Asl".
"Da parte della madre di Aurora i Servizi avevano raccolto alcune comunicazioni riferite al ragazzo frequentato dalla stessa figlia minore. La signora lo riteneva una compagnia non gradita e riferiva una certa difficoltà a gestirne la presenza in casa. Tuttavia la madre della 13enne non ha segnalato ai Servizi Sociali comportamenti violenti da parte del ragazzo e non ha mai comunicato di aver sporto denuncia alle forze di polizia", conclude la nota.
Nel frattempo, la sorella di Aurora – tramite i suoi profili social – ha fatto sapere che nei giorni successivi ai funerali della 13enne "verrà organizzata una fiaccolata in suo nome e di tutti i femminicidi". (Libertà Piacenza)