Venezia. Omicidio Tatiana Tulissi. I motivi del rinvio: "La Corte non ha considerato il ragionevole dubbio".
La Cassazione ha bocciato la Corte d'Appello di Venezia perché, nel condannare Paolo Calligaris per l'omicidio di Tatiana Tulissi, non ha tenuto conto del principio del ragionevole dubbio.
È quanto emerge dalle motivazioni della sentenza con cui lo scorso settembre gli ermellini hanno annullato la condanna a 16 anni di reclusione inflitta un anno fa dai giudici lagunari all'imprenditore friulano per l'uccisione dell'ex compagna, freddata a Manzano l'11 novembre 2008 con tre colpi di pistola.
Tra le motivazioni che hanno portato la Cassazione all'annullamento della condanna, anche quella che per loro è la "superficiale analisi" della testimonianza della donna che sentì lo sparo rispetto alla compatibilità con i tempi dell'omicidio, certamente precedenti alla chiamata al 118, e la mancata decisione in ordine alla formazione delle macchie di sangue sullo pneumatico dell'auto.
Il nuovo processo, davanti ad un'altra sezione della Corte d'Appello d'Assise di Venezia, sarà per Calligaris il sesto grado di giudizio. Nel 2021, due anni dopo la condanna del Gup di Udine a 16 anni di reclusione, l'imputato fu assolto dalla Corte d'Appello di Trieste.
Nel 2022, però, la Cassazione annullò la sentenza e il caso approdò alla Corte d'Appello di Venezia e quindi nuovamente alla Suprema Corte. (di Hubert Londero – Telefriuli)