Voce su Marylin Pera
Uno scorcio di Piazza Ducale a Vigevano con la statua di San Giovanni Nepomuceno in primo piano e il Duomo sullo sfondo (di Magagnini Carlo Alberto, licenza CC BY-SA 4.0)
Il corpo senza vita di Marylin Pera, 39 anni, fu trovato nel tardo pomeriggio dell'11 agosto 2021 all'interno di un'abitazione a Vigevano, comune in provincia di Pavia.[1]
La donna, originaria di Mede (Pavia), aveva iniziato da circa due settimane una relazione con il nuovo compagno Marco De Frenza, 59 anni. Fu proprio lui a recarsi al locale commissariato di Polizia per costituirsi e informare gli agenti della trentanovenne morta in casa. I poliziotti giunti sul posto avevano rinvenuto il cadavere della vittima all'interno del bagno dell'appartamento.
L'uomo l'aveva uccisa a coltellate nel corso del pomeriggio di martedì 10 agosto. Dopodiché sarebbe rimasto con il corpo senza vita nell'abitazione per circa 24 ore. In quella casa risiedeva il figlio di De Frenza che aveva ospitato la coppia per qualche giorno. Il giovane però non era presente nei momenti del dramma e nessuno nel vicinato si sarebbe accorto di nulla.
La Chiesa Parrocchiale della Beata Vergine Assunta a Crescentino (Vercelli) dove sono stati celebrati i funerali della signora Marylin Pera (su concessione di BeWeB - Beni Culturali Ecclesiastici in Web)
Poi la decisione del cinquantanovenne di costituirsi alla Polizia durante il pomeriggio dell'11 agosto e rivelare il decesso della compagna. La donna fu aggredita con un'arma da taglio al culmine di un litigio. Tre i fendenti che non le avevano lasciato scampo, sferrati mentre l'uomo era sotto l'effetto di sostanze alcoliche.[2] Nei confronti di De Frenza fu emesso un decreto di fermo con l'accusa di omicidio volontario.
Il cinquantanovenne risiedeva a Mede ed era noto alle forze dell'ordine: fu precedentemente arrestato per reati contro la persona. La signora Marylin in passato aveva vissuto con la mamma e i nonni a Crescentino, in provincia di Vercelli. Era divorziata e madre di due figli avuti da un precedente matrimonio.[3][4]
Nell'interrogatorio di garanzia De Frenza ammise le proprie responsabilità, riferendo di aver aggredito la compagna perché lei voleva ritornare dall'ex marito mentre lui non voleva che se ne andasse.[5][6] Nei suoi confronti fu convalidata la custodia cautelare in carcere.[7]
Nel giugno del 2022 il reo confesso fu rinviato a giudizio. La Procura aveva contestato le aggravanti della crudeltà, dei futili motivi e della convivenza con la persona offesa.[8] Nel corso del dibattimento, l'uomo testimoniò dinanzi ai giudici e chiese scusa ai familiari della vittima. La pubblica accusa chiese la pena dell'ergastolo ma, il 20 gennaio 2023, la Corte d'Assise di Pavia lo aveva condannato a 23 anni di reclusione. La sentenza riconobbe le attenuanti generiche ed escluse l'aggravante della crudeltà.[9][10]
Il 13 settembre 2023, in seguito al concordato stipulato tra la Procura Generale e la difesa di De Frenza, la Corte d'Appello di Milano aveva concesso lo sconto di due anni all'imputato. La sentenza di secondo grado rideterminò dunque la pena a 21 anni di reclusione ed escluse l'aggravante dei futili motivi.[11]