Voce su Elena Raluca Serban
Elena Raluca Șerban, 32 anni, fu trovata morta la mattina del 18 aprile 2021 all'interno della sua abitazione ad Aosta.[1]
La donna non dava notizie di sé da diverse ore. La sorella e la madre provarono a mettersi in contatto con lei numerose volte, senza ottenere risposta. La mattina di quel drammatico 18 aprile entrambe erano partite da Lucca, dove risiedevano, per recarsi ad Aosta e sincerarsi delle sue condizioni.
La Torre del Lebbroso, monumento della città di Aosta a poche centinaia di metri di distanza dal luogo del delitto (di Geobia, licenza CC BY-SA 3.0)
Una volta sul posto, avevano trovato l'appartamento della trentaduenne chiuso a chiave. Nessuno rispondeva dall'interno, così furono costrette ad avvertire le forze dell'ordine. I Vigili del Fuoco dovettero forzare l'ingresso per fare irruzione in casa. Nel bagno dell'abitazione venne scoperto il corpo senza vita della vittima. Elena presentava una profonda ferita alla gola, inferta presumibilmente con un'arma da taglio.[2]
La donna era nata in Romania e aveva vissuto a Galați, poi insieme alla madre e alla sorella si era trasferita in Italia, andando ad abitare nella città di Lucca. Per anni la giovane aveva condiviso un appartamento insieme alla sorella, mentre la madre viveva in un'altra abitazione del capoluogo toscano. Nel 2015 Raluca era partita, prima per Londra e poi per altre destinazioni del nord Italia. Alla fine del mese di marzo si era trasferita ad Aosta.
Il decesso, secondo l'esame medico legale, risalirebbe al pomeriggio del giorno precedente, sabato 17 aprile 2021. L'ultima persona del posto ad averla vista viva sarebbe stata una vicina di casa, proprio quel sabato, verso le ore 11.00 della mattina. Sin dal primo momento, per gli investigatori, l'ipotesi più accreditata fu quella dell'omicidio. Non erano presenti segni di effrazione, elemento che lasciava intendere che la vittima aveva aperto al suo assassino.[3]
La sera del successivo 21 aprile venne arrestato Gabriel Falloni, 36 anni, originario di Sorso in provincia di Sassari. L'accusa per lui fu di omicidio volontario aggravato dalla crudeltà. Avrebbe aggredito la vittima, tagliandole la gola, e poi si sarebbe allontanato dall'abitazione portando via diversi effetti personali della donna e l'arma del delitto.[4][5]
L'uomo fu incastrato dalle immagini delle telecamere di videosorveglianza della zona, che lo avevano inquadrato nei paraggi in un orario compatibile con la morte della trentaduenne. Il presunto killer avrebbe avuto un appuntamento con la vittima e sarebbe rimasto nell'abitazione per poco più di mezz'ora, arco temporale durante il quale aveva commesso il delitto. Dopo aver accoltellato Elena, si sarebbe intrattenuto in casa per ripulire le tracce e appropriarsi di un gran quantitativo di denaro in contanti, riponendolo in un borsone che aveva portato via con sé.[6]
Nel 2014 Falloni fu condannato dal Tribunale di Sassari a 4 anni di reclusione per aver tentato di violentare una ventunenne e averla trattenuta con la forza in una casa, dove l'aveva attirata con un'offerta di lavoro. Nel 2013 fu anche arrestato per aver tentato di violentare una donna sassarese mentre contrattava la locazione di un alloggio. Nel 2012 fu denunciato da due prostitute per averle picchiate e derubate dopo un rapporto sessuale. Anche per quest'ultima vicenda aveva ricevuto una condanna.[7]
L'ordinanza di custodia cautelare, richiesta dalla Procura e disposta dal giudice per le indagini preliminari, sottolineò l'elevato rischio di recidiva e il pericolo di fuga da parte dell'indiziato, per il quale appariva chiava la manifestazione della volontà di provocare la morte della trentaduenne.[8] Falloni si avvalse della facoltà di non rispondere durante l'udienza di convalida dell'arresto.[9]
Il successivo 12 maggio l'uomo, tramite il proprio legale, richiese un interrogatorio al Pubblico Magistrato durante il quale aveva confessato il delitto fornendo la propria versione dei fatti.[10][11] A suo dire ci sarebbe stato uno screzio legato a una prestazione concordata con la donna. In particolare lei avrebbe fatto una battuta avvertita come mortificante dal trentaseienne. Da lì sarebbe scaturita una colluttazione fra i due, risultata fatale per la vittima.[12]
Nell'autunno dello stesso anno Falloni fu rinviato a giudizio. L'istanza di rito abbreviato presentata dalla difesa venne respinta.[13] Nel corso del dibattimento il medico legale stabilì il decesso della vittima per shock emorragico. La trentaduenne sarebbe stata strangolata in camera da letto e poi trascinata agonizzante in bagno dove fu colpita con un fendente alla gola.
Il 20 dicembre l'uomo fu ascoltato in aula al processo, ma non seppe chiarire, né motivare, il proprio gesto, precisando soltanto che la donna lo aveva "preso in giro". Il Pubblico Magistrato aggiunse alle contestazioni l'aggravante dei motivi abietti e futili.[14][15] Il giudice, su richiesta della difesa, dispose una perizia psichiatrica per valutare la pericolosità sociale e la capacità di intendere e di volere dell'imputato al momento del delitto.[16][17]
L'esame rilevò nell'uomo un disturbo psichico della personalità di tipo antisociale che però non aveva interferito con la sua lucidità, pertanto fu ritenuto capace di intendere e di volere quando aggredì mortalmente la vittima.[18][19] Il 25 maggio 2022 Falloni fu condannato all'ergastolo dalla Corte d'Assise di Aosta. Il verdetto non riconobbe le aggravanti della crudeltà e dei futili motivi.[20][21]
Uno scorcio di Galați, paese d'origine di Elena Raluca Serban, nella parte orientale della Romania (di Ioan Cepaliga, licenza CC BY 3.0)
Nelle motivazioni della sentenza fu sottolineato che la donna non aveva sbeffeggiato il trentaseienne per una disfunzione sessuale che gli avrebbe impedito di consumare un rapporto. L'imputato, infatti, avrebbe inventato tale circostanza nel tentativo di attenuate la propria responsabilità. L'omicidio fu dunque finalizzato a poter compiere una rapina.[22][23]
Nel processo di secondo grado i difensori chiesero l'esecuzione di una nuova perizia psichiatrica, ma l'istanza fu respinta. Il 1º febbraio 2023 la Corte d'Appello di Torino riformulò la sentenza, cancellò l'ergastolo e ridusse la pena a 24 anni di reclusione per l'imputato.[24][25] Il verdetto tenne conto del disturbo di personalità dell'uomo, che comunque non incise sulla sua capacità di intendere e di volere, e riconobbe le attenuanti generiche considerate equivalenti alle circostanze aggravanti della recidiva e del nesso teleologico (l'omicidio era finalizzato a poter compiere una rapina).
Anche nelle motivazioni di secondo grado i giudici ritennero che il delitto fosse stato compiuto a scopo di rapina. Falloni si sarebbe presentato a "volto coperto" alla porta del condominio e avrebbe aperto la porta con l'avambraccio anziché con la mano per "non lasciare traccia". Dopodiché avrebbe trafugato oltre 8 mila euro di proprietà della vittima e con quel bottino aveva anche pagato alcuni debiti.[26]
Il 9 gennaio 2024 la Corte di Cassazione dichiarò inammissibile il ricorso della difesa, confermando e rendendo definitiva la condanna a 24 anni di reclusione per l'imputato.[27]