Voce su Chiara Gualzetti
Chiara Gualzetti, 15 anni, era scomparsa dal 27 giugno 2021 da Monteveglio, frazione del comune di Valsamoggia in provincia di Bologna. Il suo corpo senza vita fu ritrovato il giorno seguente da un gruppo di volontari impegnati nelle ricerche avviate dai genitori. Il cadavere era abbandonato in una scarpata di una zona boschiva, a circa un chilometro di distanza dall'abitazione in cui risiedeva.[1][2]

Foto dell'Abbazia di Monteveglio in provincia di Bologna
Nella notte tra il 28 e il 29 giugno era stato fermato un sospettato di 16 anni, conoscente della vittima.[3][4] Nei confronti del ragazzo risultarono diversi indizi di colpevolezza, tra cui un video registrato da una telecamera di videosorveglianza che ritraeva lui e la vittima insieme lungo la strada che conduceva all'Abbazia del paese.[5] Il giovane, incalzato dalle domande degli inquirenti, confessò di aver ucciso l'amica.
I due si erano incontrati in strada la mattina del 27 giugno. Lui si era portato dietro un coltello. Il ragazzo aveva ammesso di aver aggredito la vittima a colpi d'arma da taglio fino a ucciderla. Secondo i rilievi del medico legale, Chiara tentò di difendersi nel corso della violenza,[6] ma non riuscì a sfuggire alla lunga serie di fendenti, calci e pugni. Due le coltellate fatali, sferrate al torace della giovane.[7]
Il sedicenne era stato condotto in carcere con l'accusa di omicidio volontario aggravato dalla premeditazione e dalla minore età della vittima. Nell'interrogatorio di garanzia di fronte al giudice per le indagini preliminari, l'indiziato ribadì la confessione, precisando di aver sentito delle "voci" che lo avevano spinto a commettere il gesto perché posseduto dal "demonio".[8][9]
Dopo il delitto il ragazzo avrebbe cancellato le chat sui social dove si confidava con la vittima. Proprio in quei messaggi avrebbe dato l'appuntamento all'amica durante il quale aveva compiuto l'agguato mortale. Poco chiaro il movente del gesto sul quale aveva indagato la Procura dei minori.[10] Gli inquirenti disposero una perizia psichiatrica che aveva valutato il giovane capace di intendere e di volere nel momento del delitto.[11]
Nel successivo mese di dicembre, al termine delle indagini, la Procura per i minorenni di Bologna chiese il giudizio immediato per il ragazzo.[12] Nel marzo del 2012 la difesa aveva presentato l'istanza di rito abbreviato.[13] Il mese seguente il gup di Bologna dispose una nuova perizia psichiatrica per valutare la capacità di intendere e di volere del giovane.[14]