Voce su Alessandra Zorzin
Alessandra Zorzin, 21 anni, fu uccisa nel corso del primo pomeriggio del 15 settembre 2021 all'interno della propria abitazione a Valdimolino, una frazione del comune di Montecchio Maggiore in provincia di Vicenza.[1][2]

Il Duomo di Santa Maria e San Vitale a Montecchio Maggiore dove sono stati celebrati i funerali di Ale Zorzin (da mapio.net)
A compiere l'omicidio fu un suo conoscente, Marco Turrin, guardia giurata di 38 anni. L'uomo si recò a casa della giovane in mattinata. Più tardi i vicini avrebbero sentito delle forti urla provenire dall'abitazione, probabilmente a causa di un violento litigio, poi un rumore sordo. Il trentottenne in seguito lasciò il posto allontanandosi a bordo della propria auto.
I residenti provarono a mettersi in contatto con la giovane senza avere riposte. Dunque, preoccupati, avevano allertato il marito, l'unico ad avere le chiavi di casa. Fu quest'ultimo a scoprire il corpo senza vita della moglie all'interno dell'appartamento, freddata da un colpo di pistola.
La ragazza era madre di una bambina di due anni. La piccola non era presente in casa nel momento del delitto. La giovane lavorava come parrucchiera in un locale della zona e conviveva insieme al marito da circa un anno e mezzo.

Uno scorcio panoramico di Montecchio Maggiore in provincia di Vicenza. In alto sui colli il Castello della Villa e il Castello della Bellaguardia (di Filippo Mazzaia, licenza CC BY-SA 3.0).
Turrin era residente a Vigodarzere in provincia di Padova. Il trentottenne rimase in fuga per diverse ore, fino in serata quando fu localizzato nell'area di Creazzo (Vicenza) all'interno della sua auto. Alla vista dei militari si tolse la vita nell'abitacolo, sparandosi un colpo d'arma da fuoco alla testa.
Secondo le testimonianze, l'uomo faceva abitualmente visita nella casa dove risiedeva la ventunenne. Turrin aveva riferito alla propria famiglia di avere una ragazza, tanto che il padre sapeva che lui e la vittima si frequentavano da circa sei mesi.[3][4]
La guardia giurata possedeva due pistole, una d'ordinanza che utilizzava nei turni lavorativi e l'altra adibita per uso personale. Avrebbe compiuto il delitto con quest'ultima, sparando alla giovane all'altezza dello zigomo sinistro, prima di allontanarsi dell'abitazione e darsi alla fuga.[5][6]