Il femminicidio di Tiziana Vinci a La Spezia

Vittima:
Tiziana Vinci
Presunto killer:
Umberto Efeso
Località:
La Spezia
Data:
13 agosto 2025
Uno scorcio panoramico dall'alto di La Spezia

Uno scorcio panoramico dall'alto di La Spezia (di Pom', licenza CC BY-SA 2.0)

Voce su Tiziana Vinci

Uno scorcio panoramico dall'alto di La Spezia

Uno scorcio panoramico dall'alto di La Spezia (di Pom', licenza CC BY-SA 2.0)

Tiziana Vinci, 54 anni, è stata uccisa a coltellate dall'ex compagno Umberto Efeso, 57 anni, il 13 agosto 2025 a La Spezia.‍[1][2]

L'uomo, sul quale pendeva un divieto di avvicinamento, intorno alle 11:00 di mattina ha raggiunto la vittima sul posto di lavoro. La donna prestava servizio come collaboratrice domestica in una villetta di via Genova, nella parte alta di La Spezia. Secondo le ricostruzioni, i due avrebbero prima discusso, poi il cinquantasettenne l'ha aggredita con tre fendenti.

All'agguato ha assistito una delle colleghe della signora Vinci, che ha sentito le urla e l'ha vista crollare a terra, mentre Efeso scappava via. La testimone ha lanciato l'allarme e fatto scattare i soccorsi. Medici e paramedici, inviati dal 118 sul posto, hanno provato a salvare la vita alla vittima. Purtroppo, però, le lesioni d'arma da taglio erano troppo gravi e non c'è stato nient'altro da fare che constatare il decesso.

Dopo circa un'ora, il cinquantasettenne si è costituito ai Carabinieri di Ceparana, in provincia di La Spezia. Nel frattempo aveva inviato alcuni messaggi vocali al suo titolare e ad un amico, chiedendo scusa e perdono. L'uomo ha successivamente accompagnato i militari a recuperare la lama usata per compiere il delitto, sotterrata insieme ad un cacciavite e ad un altro coltello a serramanico. Lui stesso, dopo essere scappato dalla villetta, li aveva nascosti tra la vegetazione.‍[3]

Vinci ed Efeso si erano sposati nel 1988, ma negli ultimi mesi avevano avviato le pratiche legali per la separazione. I due, originari di Taranto, si erano trasferiti a La Spezia da circa vent'anni. Dalla loro unione erano nati sei figli.‍[4]

Il rapporto coniugale sarebbe improvvisamente degenerato nella primavera del 2025. Secondo le ricostruzioni, non ci sarebbero stati episodi di violenza fisica da parte dell'uomo, ma un atteggiamento verbale minaccioso che aveva comunque spaventato la cinquantaquattrenne, tanto da spingerla a rivolgersi ai Carabinieri.‍[5] Infatti la donna aveva denunciato l'ex compagno per stalking e violenze.

"Ti taglio la testa" e "Prima o poi ti beccherò", sarebbero alcune delle minacce che Tiziana Vinci aveva ricevuto dall'ex marito.‍[6] Nel giugno del 2025 era stata attivata la procedura del "Codice Rosso" che, nel giro di 48 ore, aveva portato alla disposizione del divieto di avvicinamento alla vittima con l'applicazione del braccialetto elettronico all'indagato. Come se non bastasse, nel successivo mese di luglio, il questore di La Spezia aveva firmato un provvedimento con il quale ammoniva l'uomo a non avvicinarsi alla signora Vinci.

Nel frattempo, nell'ambito del procedimento legale di separazione, la donna si era trasferita a Follo, nell'abitazione di uno dei figli, mentre l'ex compagno aveva ottenuto, dietro istanza dei suoi avvovati, di rientrare nella casa di Bolano divisa insieme ad un altro figlio.‍[5] Le persecuzioni però non sarebbero terminate. Chi si avvicinava alla vittima finiva nel mirino di Efeso. Nel giro di poco, anche uno dei figli avrebbe iniziato a ricevere messaggi minacciosi dallo stesso padre.‍[6]

Negli ultimi giorni, tra l'altro, il dispositivo applicato alla caviglia del cinquantasettenne aveva cominciato a mostrare alcuni segni di malfunzionamento. Il problema sarebbe stato segnalato dai Carabinieri all'azienda di telefonia che si occupa del segnale e che è incaricata della manutenzione dei braccialetti. Purtroppo, però, la revisione non è stata effettuata.‍[7][8]

Efeso, la mattina del 13 agosto 2025, si è recato sul posto di lavoro della signora Vinci e il dispositivo non ha lanciato alcun allarme. L'uomo conosceva la villetta ed aveva persino le chiavi di ingresso perché era dipendente del proprietario (talvolta veniva chiamato per svolgere alcuni lavoretti). Dopo aver compiuto l'omicidio, è scappato in auto, si è liberato del coltello, è passato da casa per cambiarsi gli abiti e poi si è costituito alla stazione dei Carabinieri di Ceparana.‍[3] Lì, interrogato dinanzi ai militari ed al sostituto procuratore di turno, si è avvalso della facoltà di non rispondere.

Il cinquantasettenne, in stato confusionale, avrebbe ricordato a sprazzi quanto successo in mattinata, rimembrando l'incontro con l'ex compagna e la lite, ma non l'aggressione mortale, né l'arma utilizzata per uccidere la donna.‍[5] Nel colloquio avuto in carcere con i propri legali, l'uomo avrebbe detto di essersi avvicinato all'ex moglie soltanto per parlarle. Forse per un nuovo tentativo di riconciliazione o di chiusura della vicenda della denuncia. Secondo gli inquirenti, però, il delitto sarebbe stato premeditato.

Nel corso dell'interrogatorio di garanzia, Efeso ha continuano a sostenere di non ricordare e si è nuovamente avvalso della facoltà di non rispondere. Il giudice per le indagini preliminari di La Spezia ha disposto la custodia cautelare in carcere. Nei confronti del cinquantasettenne è stata confermata la contestazione del reato di omicidio volontario pluriaggravato dalla premeditazione e dal vincolo coniugale.‍[6]

Nell'ordinanza firmata dal gip è stato riportato che l'uomo, dopo aver compiuto il delitto, aveva confessato le proprie responsabilità in un messaggio vocale inviato ad un amico: "Ho ammazzato mia moglie". Pochi minuti dopo, mentre si stava recando dai Carabinieri per costituirsi, Efeso aveva mandato un altro vocale al proprio datore di lavoro (che era anche il proprietario della villetta e datore di lavoro della vittima), incolpando i figli per quello che era successo: "Devono piangere amaro, la devono tenere sulla coscienza. Loro l'hanno ammazzata, io l'amavo mia moglie. Era la vita mia".‍[9]

Note

  1. Uccisa dall'ex a coltellate, il braccialetto elettronico non funzionava da dieci giorni. la Nazione · Archiviato dall'originale. Consultato il 13 agosto 2025.
  2. Chi era Tiziana Vinci, uccisa dall'ex marito a La Spezia: Il braccialetto elettronico non ha funzionato. Fanpage.it · Archiviato dall'originale. Consultato il 13 agosto 2025.
  3. a b "Amavo mia moglie". Nei messaggi vocali l'annuncio del dramma prima di scappare. la Nazione · Archiviato dall'originale. Consultato il 18 agosto 2025.
  4. Nuovo femminicidio, di Taranto vittima e carnefice. Buonasera24.it · Archiviato dall'originale. Consultato il 15 agosto 2025.
  5. a b c "Non ricordo come l'ho uccisa". Femminicidio a La Spezia, l'uomo in stato confusionale. Non risponde al magistrato. la Nazione · Archiviato dall'originale. Consultato il 15 agosto 2025.
  6. a b c "Ti taglio la testa", le minacce prima del femminicidio di Tiziana Vinci. Primocanale.it · Archiviato dall'originale. Consultato il 18 agosto 2025.
  7. Tiziana Vinci, una morte annunciata. Quando anche il Codice Rosso non basta. Primocanale.it · Archiviato dall'originale. Consultato il 14 agosto 2025.
  8. Femminicidio a La Spezia, donna uccisa a coltellate dall'ex marito. ANSA · Archiviato dall'originale. Consultato il 13 agosto 2025.
  9. Femminicidio La Spezia, convalidato l'arresto dell'ex marito della vittima. La confessione al datore di lavoro: "Ho ammazzato mia moglie". Telenord.it · Archiviato dall'originale. Consultato il 18 agosto 2025.

Cara/o utente, spero tu abbia apprezzato il contenuto di questa pagina.

FemminicidioItalia.info è un progetto informativo nato nei primi mesi del 2019 dedicato alla raccolta di dati e notizie su casi recenti e passati di femminicidio in Italia, nonché sul fenomeno della violenza sulle donne nel nostro paese.

Nel corso del tempo lo sviluppo del sito è aumentato a dismisura. Le pagine sono diventate centinaia e le voci di approfondimento sono costantemente monitorate per fornire gli ultimi aggiornamenti. Teniamo traccia delle notizie e riportiamo quelle più importanti avendo sempre cura di citare le fonti per ringraziare i giornalisti del loro arduo lavoro.

Tuttavia la gestione del progetto è diventata anche più complessa e dispendiosa. Se credi nella bontà del nostro operato e ti va di contribuire, potresti darci una mano oppure considerare di effettuare una donazione. Anche una piccola somma può significare un grande aiuto affinché il sito rimanga in vita e continui a essere aggiornato. Grazie.