Il femminicidio di Chamila Arachchilage Dona Wijesuriya a Cinisello Balsamo

Vittima:
Chamila Arachchilage Dona Wijesuriya
Killer:
Emanuele De Maria
Località:
Cinisello Balsamo
Data:
11 maggio 2025
Uno scorcio del Parco Nord Milano

Uno scorcio del Parco Nord Milano (di Luca Agrati, licenza CC BY-SA 4.0)

Voce su Chamila Arachchilage Dona Wijesuriya

Uno scorcio del Parco Nord Milano

Uno scorcio del Parco Nord Milano (di Luca Agrati, licenza CC BY-SA 4.0)

Chamila Arachchilage Dona Wijesuriya, 50 anni, è scomparsa nel corso del pomeriggio del 9 maggio 2025. La donna, italiana con origini cingalesi, lavorava alla caffetteria dell'Hotel Berna in via Napo Torriani a Milano. Il suo corpo senza vita è stato trovato due giorni dopo, in un laghetto del Parco Nord Milano, nei pressi di via Massimo Gorki a Cinisello Balsamo, a poche centinaia di metri dall'abitazione in cui la vittima risiedeva.‍[1][2]

La cinquantatenne, sposata e madre di un figlio, è stata uccisa da un collega di lavoro, Emanuele De Maria, 35 anni, già condannato in via definitiva per un omicidio commesso nel 2016. L'uomo, detenuto nel carcere di Bollate, si trovava in regime di semilibertà ed era impiegato come receptionist nella stessa struttura alberghiera dove lavorava Chamila Wijesuriya.‍[3] Nella serata del 9 maggio, però, non era più rientrato nella casa circondariale, compiendo di fatto un'evasione.

De Maria, originario della Campania, stava scontando una pena di 14 anni e tre mesi di reclusione per avere ucciso una ragazza di 23 anni, Oumaima Racheb, il 31 gennaio 2016. La giovane era una sex worker tunisina che aveva avuto un incontro con De Maria nei pressi dell'ex Hotel Zagarella, sulla Statale Domitiana a Castel Volturno (Caserta). In quell'occasione, la vittima fu aggredita a coltellate.

Dopo aver compiuto il delitto, De Maria era fuggito all'estero ed era rimasto latitante per due anni. Fu arrestato il 22 gennaio del 2018 dai Carabinieri di Mondragone, in collaborazione con la Polizia tedesca e olandese, a Weener, una città della Bassa Sassonia nel nord-ovest della Germania.‍[4][5]

L'omicidio di Chamila Wijesuriya è avvenuto nel corso del pomeriggio del 9 maggio 2025, quando i due si erano recati al Parco Nord Milano. Verso le 14.40, entrambi sono stati ripresi da una telecamera della stazione Ponale della metropolitana di Milano, mano nella mano sulla banchina per una decina di minuti.‍[6] Poi sono usciti in strada, presumibilmente per prendere un tram e dirigersi verso la zona del Parco Nord.

Più tardi vengono ripresi dalle telecamere della stazione Bignami, proprio nel pressi del parco, al confine tra il capoluogo e Cinisello Balsamo. Due ore dopo, a delitto avvenuto, le stesse telecamere avevano inquadrato soltanto l'uomo in direzione opposta, mentre il cellulare della donna è stato trovato da un addetto alle pulizie della metropolitana, presumibilmente rubato e gettato dal killer.

Prima di abbandonare il corpo senza vita nella boscaglia, il trentacinquenne ha incrociato le mani della vittima sul petto, quasi a voler ricomporre il cadavere, poi ha strappato una ciocca di capelli di lei, mettendola in una bustina, e infine si è impossessato della fototessera della carta d'identità della donna, portandola con sé. Dopo le 17.00, l'uomo viene inquadrato da una telecamera della stazione Bignami della metropolitana di Milano. In quel frangente aveva la borsa della cinquantenne. Sempre in quel pomeriggio, De Maria ha telefonato alla madre e alla cognata, usando il telefono della vittima: "Ho fatto una cazzata, perdonatemi", riferisce ai parenti.‍[2]

Poi, intorno alle 6.20 del 10 maggio, l'omicida ha aggredito un altro collega di lavoro: Hani Fouad Abdelghaffar Nasra, un cinquantenne egiziano impiegato nella stesso Hotel Berna. De Maria si era appostato in via Napo Torriani, proprio fuori l'albergo, ed aveva sferrato l'agguato quando il collega si era recato all'esterno dell'edificio. Probabilmente il gesto era premeditato. L'egiziano, rimasto gravemente ferito da circa cinque coltellate, è riuscito a sopravvivere dopo essere stato ricoverato e sottoposto ad un delicato intervento chirurgico in ospedale.

Il trentacinquenne si era nuovamente dileguato, ma erano già state attivate le ricerche, sia di lui che di Chamila Wijesuriya, risultati entrambi scomparsi. Nel corso del pomeriggio dell'11 maggio 2025, il cadavere della donna è stato trovato da un passante in un laghetto all'interno del Parco Nord. Durante le stesse ore, dopo aver trascorso circa due giorni di latitanza, l'omicida si è introdotto nel Duomo di Milano (avendo acquistato regolarmente il biglietto), poi è salito fino alle terrazze e si è gettato nel vuoto compiendo un volo di circa 40 metri, suicidandosi all'impatto al suolo in Corso Vittorio Emanuele, ai piedi della Cattedrale. In tasca aveva la fototessera e una ciocca di capelli di Chamila Wijesuriya.‍[7]

Secondo le ricostruzioni degli investigatori, De Maria si era invaghito della cinquantenne. Fra i due era nata una relazione, ma la donna negli ultimi tempi avrebbe voluto troncare qualsiasi rapporto con lui. Il marito della vittima aveva riferito alla stampa di non sospettare che lei avesse una relazione extraconiugale.‍[8] Il collega Hani Nasra, ascoltato dagli inquirenti mentre era ricoverato in ospedale, ha spiegato di avere messo in guardia la donna, consigliandole di stare alla larga dal trentacinquenne che, nel 2016, aveva commesso un omicidio. Proprio per questo motivo, De Maria lo avrebbe aggredito la mattina del 10 maggio.‍[9]

La cinquantenne avrebbe voluto seguire il consiglio di Nasra e allontanarsi da De Maria, tanto che temeva di essere ammazzata dal detenuto. Infatti, dalle varie audizioni dei conoscenti della donna, tra cui diversi colleghi dell'Hotel Berna ascoltati dagli inquirenti, è emerso lei era spaventata dai comportamenti del trentacinquenne e temeva per la propria incolumità. L'uomo negli ultimi tempi aveva atteggiamenti possessivi ed ossessivi verso di lei. Le avrebbe anche chiesto dei soldi e l'avrebbe persino minacciata di diffondere dei video intimi.‍[10]

Nonostante ciò, De Maria veniva definito un "detenuto modello". Era stata la direzione del carcere di Bollate a chiedere al Tribunale di Sorveglianza l'autorizzazione a far lavorare l'omicida fuori dal penitenziario. L'uomo, che nella casa circondariale era stato seguito da un'equipe di psicologi ed educatori, era considerato una persona totalmente equilibrata e senza scompensi psichici. Nessun elemento aveva lasciato ipotizzare che ci fosse stato un errore dei soggetti intervenuti nel processo di rieducazione. Per il Tribunale di Sorveglianza, "nulla poteva lasciare presagire l'imprevedibile e drammatico esito".‍[10]

Secondo i risultati dell'esame autoptico, Chamila Wijesuriya ha perso la vita dopo essere stata strangolata a mani nude da Emanuele De Maria. Sul cadavere sono state trovate anche due ferite d'arma da taglio alla gola, inferte con un coltello, oltre ad alcune lesioni simili in corrispondenza dei polsi, ma tali ferite non avrebbero contribuito al decesso della vittima, essere state inferte dopo la morte.‍[11]

Note

  1. Emanuele De Maria, omicida evaso è morto: si è suicidato dal Duomo. Trovato il corpo della collega scomparsa. IlSussidiario.net · Archiviato dall'originale. Consultato il 12 maggio 2025.
  2. a b Chamila uccisa al parco. I due fendenti alla gola le mani unite sul petto e la ciocca tagliata. Il Giorno · Archiviato dall'originale. Consultato il 12 maggio 2025.
  3. Trovato cadavere in un laghetto: è Chamila Wijesuriyauna, collega scomparsa di De Maria. Today · Archiviato dall'originale. Consultato il 12 maggio 2025.
  4. Omicidio nei pressi dello Zagarella, stanato in Sassonia il latitante Emanuele De Maria. CasertaFocus · Archiviato dall'originale. Consultato il 12 maggio 2025.
  5. Catturato in Germania il latitante De Maria: uccise una ragazza in un hotel. Cronache della Campania · Archiviato dall'originale. Consultato il 12 maggio 2025.
  6. La morte di Chamila, le coltellate al collega e quella ciocca di capelli: il film horror minuto per minuto. Il Giorno · Archiviato dall'originale. Consultato il 13 maggio 2025.
  7. Trovato il corpo di Chamila Wijesuriya al Parco Nord. In azione anche i Vigili del Fuoco di Monza. MBNews · Archiviato dall'originale. Consultato il 12 maggio 2025.
  8. Parla il marito di Chamila Wijesuriya: «Uccisa davanti a casa, non sospettavo che avesse una relazione. Perché De Maria era libero?». Corriere.it · Archiviato dall'originale. Consultato il 13 maggio 2025.
  9. De Maria e gli omicidi pianificati di Chamila Wijesuriya e dell'altro collega. L'ipotesi del pm. Il Fatto Quotidiano · Archiviato dall'originale. Consultato il 12 maggio 2025.
  10. a b Chamila temeva De Maria, i colleghi della donna uccisa dal detenuto in permesso: "Scatti d'ira e troppe liti". Il Giorno · Archiviato dall'originale. Consultato il 19 maggio 2025.
  11. Caso De Maria, "Chamila è stata strangolata, rituale delle foglie in bocca". ANSA · Archiviato dall'originale. Consultato il 19 maggio 2025.

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