Voce su Teodora Kamenova

Uno scorcio della Chiesa dei Santi Martiri Giapponesi a Civitavecchia, dove sono stati celebrati i funerali di Teodora Kamenova (copyright del Comune di Civitavecchia)
Teodora Kamenova, 47 anni, è stata uccisa dall'ex compagno Jose German Varela Luna, 54 anni, il 15 maggio 2025 a Civitavecchia in provincia di Roma.[1]
L'uomo, intorno alle 14.00, si è presentato alla locale caserma dei Carabinieri e ha confessato di avere ucciso la donna. I militari si sono precipitati nell'abitazione della vittima, in via Gorizia, a poca distanza dal Duomo di Civitavecchia, e hanno trovato il corpo esanime della quarantasettenne sulle scale dell'androne del palazzo.
La signora Kamenova sarebbe stata aggredita con tre coltellate, mentre tentava di fuggire in strada dopo avere intuito le intenzioni violente dell'ex compagno. La donna, originaria della Bulgaria, viveva da anni in Italia e si era stabilita a Civitavecchia, dove era impiegata come operatrice in una municipalizzata del Comune. Varela Luna invece, originario del Venezuela, era un operaio edile.[2]
Secondo le ricostruzioni, la coppia in passato risiedeva in un appartamento del condominio di via Gorizia, dove si è consumato il delitto. Dopo una denuncia presentata dalla donna, il convivente aveva dovuto lasciare l'abitazione in seguito alla disposizione di un divieto di avvicinamento. Nonostante ciò, il cinquantaquattrenne è riuscito comunque a raggiungere la vittima per aggredirla mortalmente.[3]
Dopo le formalità di rito, Varela Luna è stato fermato e condotto nel carcere di Civitavecchia con l'accusa di omicidio volontario aggravato dalla premeditazione e dall'aver commesso il fatto in un contesto di maltrattamenti. Secondo gli elementi raccolti dagli investigatori dell'Arma dei Carabinieri, l'uomo si era nascosto nel ripostiglio dell'androne del palazzo in via Gorizia dalle 8.00 del mattino del 15 maggio, in attesa del ritorno dell'ex compagna che si trovava fuori casa.

Uno scorcio di Civitavecchia in provincia di Roma (di Ulf Heinsohn, licenza CC BY-SA 4.0)
Quando la signora Kamenova è rientrata, intorno alle 14.00, il cinquantaquattrenne l'ha sorpresa. Vedendosi nuovamente respinto, l'ha accoltellata al petto e all'addome. L'arma da taglio, utilizzata dall'uomo per uccidere, sarebbe stata acquistata il giorno prima. Nei minuti seguenti all'omicidio, con i vestiti ancora sporchi di sangue, Varela Luna si è costituito dai Carabinieri: "Ho ucciso una donna", ha rivelato ai militari presenti in caserma.
Nei giorni successivi, durante l'interrogatorio di garanzia, il cinquantaquattrenne si è avvalso della facoltà di non rispondere.[4] Il giudice per le indagini preliminari ha convalidato il fermo richiesto dalla Procura e ha disposto la permanenza in carcere. Dall'ordinanza di custodia cautelare è emerso che la donna viveva in un contesto di sopraffazione da parte dell'ex compagno, incapace di accettare la chiusura della relazione. Lui in passato l'aveva già minacciata di morte con un coltello e picchiata.
Nel gennaio del 2025, dopo essere finita in ospedale, Teodora Kamenova lo aveva denunciato. Da quell'esposto era scaturito il divieto di avvicinamento. Il giudice, sempre nell'ordinanza di convalida del fermo, ha anche sottolineato la "attenta pianificazione" del delitto, a riprova della chiara volontà del cinquantaquattrenne di cagionare la morte, essendosi appostato per quasi sei ore nel ripostiglio dell'androne del condominio, in attesa del ritorno dell'ex compagna per poi aggredirla.[4]