Voce su Valentina Rasia
Erano separati ormai da due anni, dopo sette di matrimonio, Valentina Rasia, 35 anni, e Giovanni Rezzadore, 44 anni, quando l'uomo la uccise con un colpo di pistola alla tempia sinistra, mentre in casa era presente anche la figlia di 6 anni.[1][2]
Uno scorcio di Villa Manin Cantarella a Noventa Vicentina (di Info.Giacomuzzi, licenza CC BY-SA 3.0)
Era il 19 agosto del 2000 a Noventa Vicentina. Il quarantaquattrenne attese l'arrivo della vittima. Lei non era in casa, ma lui sapeva dell'abitudine di lasciare la porta laterale sempre aperta. Una volta rincasata, la donna si accorse della presenza dell'uomo e i due iniziarono a litigare.
Rezzadore estrasse la pistola, regolarmente denunciata, e fece fuoco. Successivamente accompagnò la bambina in giardino, dicendole che la mamma era ferita e bisognava portarla in ospedale. Dopodiché chiamò i Carabinieri.
L'uomo aveva più volte cercato, invano, di ricucire il rapporto con la ex moglie. Il rancore, la gelosia, l'incapacità di ricostruirsi una vita, la difficoltà di raggiungere un accordo economico, il rimpianto di avere perso la casa che una volta era in comune, potrebbero essere le motivazioni che avevano indotto il quarantaquattrenne a uccidere l'ex compagna.
Rezzadore fu condannato, con sentenza passata in giudicato, a 15 anni di reclusione. Nel 2006, grazie all'indulto, ottenne la semilibertà di cui, in teoria, avrebbe dovuto invece beneficiare a partire da fine 2007, a metà dell'esecuzione della pena.[3]