Voce su Barbara Dodi
Il 16 maggio 2007, in via Rismondo a Parma, una tragedia familiare sconvolse la comunità cittadina: Barbara Dodi, una donna di 46 anni, fu uccisa dal marito Giovanni Melosi, di 47 anni, in un episodio di violenza domestica.[1]

Uno scorcio dall'alto di Parma (su concessione di Depositphotos)
La signora Dodi, madre di due figlie adulte e già sposate, fu strangolata nella sua abitazione, dove viveva da un anno con il coniuge. Secondo le ricostruzioni, la lite che aveva preceduto l'omicidio fu particolarmente violenta e l'uomo avrebbe utilizzato un accappatoio per soffocare le grida della donna con cui era sposato da circa vent'anni.[2][3]
Giovanni Melosi, con un passato criminale e già condannato nel 2005 per una tentata rapina in banca, in quel periodo era libero grazie alla legge del 2006 sulla concessione dell'indulto[4] (un provvedimento di clemenza previsto dal codice di procedura penale che estingue in tutto o in parte la pena inflitta; la Costituzione richiede una maggioranza dei due terzi dei componenti di ciascuna Camera per la sua approvazione). Quel provvedimento permise ad un individuo come Melosi di continuare ad essere un pericolo pubblico,[5][6] fino anche a minacciare la vita di chi gli stava vicino.[7]
Il caso di Barbara Dodi rappresentò un ennesimo grave episodio di diffusione della violenza domestica in Italia. La donna aveva cercato più volte di allontanarsi dal marito, ma ogni tentativo di fuga venne ostacolato dalla manipolazione e dall'abuso psicologico del coniuge. Questo caso di cronaca (come molti altri) aveva evidenziato, purtroppo, le falle in un sistema di protezione che avrebbe dovuto prevenire la violenza domestica e tutelare la vittima.[8]
Nel marzo del 2009 Giovanni Melosi fu condannato a 24 anni di reclusione. Il processo si celebrò secondo la formula del rito abbreviato che prevedeva la concessione dello sconto di un terzo della pena. Ad oggi non si hanno ulteriori notizie su un eventuale ricorso della difesa e sulla condanna definitiva dell'imputato.[9]