Voce su Anna Costanzo
Uno scorcio panoramico dall'alto del Teatro Petruzzelli di Bari dove Anna Costanzo lavorava come truccatrice (di D.Belfiore con licenza CC BY-SA 4.0)
Anna Costanzo, 50 anni, titolare di un centro estetico e truccatrice del teatro Petruzzelli di Bari, fu trovata morta all'interno della vasca da bagno della sua abitazione nel rione San Girolamo di Bari, nel corso della notte tra il 10 e l'11 luglio 2009.[1]
L'autopsia stabilì che fu la donna picchiata e strangolata, prima di essere annegata dal suo aguzzino. L'ex compagno Alessandro Angelillo, 33 anni, venne inizialmente indagato a piede libero, poi il successivo mese di novembre fu arrestato.[2]
Dalle risultanze investigative era emerso che la vittima veniva perseguitata con l'ausilio di falsi profili social. Dopo il delitto, l'uomo tentò di depistare le indagini inscenando un omicidio a sfondo sessuale.
Angelillo confessò per la prima volta di essere l'assassino della donna durante il processo di secondo grado. La uccise perché lei rifiutò le continue richieste di tornare a stare insieme a lui.
Condannato in primo grado a 30 anni,[3] la pena fu successivamente ridotta in Appello a 16 anni di reclusione,[4][5] poi resa definitiva dalla Corte di Cassazione. Il verdetto escluse le aggravanti della premeditazione e della crudeltà.[6]