Voce su Stefania Erminia Noce
Stefania Erminia Noce, studentessa universitaria di 24 anni, fu uccisa dall'ex fidanzato Loris Gagliano, coetaneo, nell'abitazione dei nonni di lei in cui la vittima risiedeva a Licodia Eubea in provincia di Catania.[1]
Uno scorcio panoramico di Licodia Eubea scattato dal Castello Santapau (di Davide Mauro, licenza CC BY-SA 4.0)
Gagliano non accettava la fine della loro relazione, iniziata quattro anni prima. La mattina del 27 dicembre si recò nell'appartamento della giovane armato di coltello, chiedendole di parlare per avere un ultimo chiarimento. Ne scaturì un ennesimo diverbio sfociato nel sangue. Il ragazzo sferrò diversi fendenti all'ex compagna, uccidendola.[2][3]
In casa erano presenti i nonni della studentessa, anche loro aggrediti dal malintenzionato a colpi d'arma da taglio. Il nonno Paolo Miano, 71 anni, perse la vita, mentre la nonna Gaetana Ballirò riuscì a salvarsi in seguito al ricovero in ospedale. Il ventiquattrenne, subito dopo aver compiuto quel feroce agguato, scappò a bordo della propria auto, ma fu rintracciato dai militari a Marina di Acate (Ragusa). Stava vagando in stato confusionale e aveva tentato il suicidio.[4]
Gagliano fu rinviato a giudizio e, al termine del processo di primo grado, fu condannato all'ergastolo. La difesa presentò ricorso in Appello e ottenne l'esecuzione di una perizia psichiatrica sull'imputato. Quest'ultimo però, nel corso del procedimento, scrisse una lettera recapitata alla Corte in cui espresse la volontà di rinunciare a difendersi.[5]
La rinuncia del giovane fu accolta soltanto dopo aver confermato la sua capacità di comprendere, sia il delitto compiuto, che l'iter giudiziario a cui era stato sottoposto. Dunque nel novembre del 2014 la Corte d'Appello di Catania dichiarò inammissibile il ricorso, confermando in via definitiva il "fine pena mai".[6][7]