Adria. Omicidio Giulia Lazzari. Lo Coco al processo: "Non ricordo". Forse la figlia era presente in casa durante l'aggressione mortale.
"In diversi giochi ha rappresentato scene familiari. In uno ha parlato del papà-mostro che arrivava di notte e la terrorizzava... In un altro gioco, con voce alterata, imitando il padre, ripeteva: 'Allora non vuoi ballare con me questa sera?'. Poi si è buttata a terra dicendo: 'Sono strozzata, sono strozzata'". Questo lo stralcio del racconto dell'operatrice della comunità che ha accolto la figlia di Giulia Lazzari e Roberto Lo Coco.
La bambina aveva quattro anni quando, l'8 ottobre di un anno fa, il padre ha strangolato la moglie, appena 23enne. La testimonianza è stata resa nell'udienza di ieri del processo che vede Lo Coco accusato di omicidio volontario, aggravato dal vincolo coniugale, dalla premeditazione e anche, appunto, dalla presenza della figlia minore.
Secondo accusa e parti civili, quanto riferito dall'operatrice sarebbe la prova della presenza della piccola al momento dell'aggressione mortale. Secondo la difesa del 29enne, invece, si tratterebbe di espressioni influenzate anche da quanto sentito successivamente, visto che queste affermazioni sono state raccolte mesi dopo. Tra l'altro, secondo le prime ricostruzioni, la bambina sarebbe stata in cortile e non all'interno dell'appartamento quando è avvenuto il fatto.
Nel corso dell'udienza è stato anche ascoltato lo stesso Lo Coco, in videoconferenza dal carcere di Verona dove è detenuto. Il suo racconto, in sostanza, è che non ricorda il momento dell'aggressione, rimembrando soltanto che la moglie si stava preparando per andare al lavoro, lui si sarebbe avvicinato chiedendole un abbraccio e poi nulla più, fin quando non ha tentato il suicidio.