Frassilongo. Trovata morta Agitu Gudeta, rifugiata etiope diventata simbolo di integrazione: ipotesi omicidio. Indagini in corso.
Agitu Gudeta, la rifugiata etiope di 42 anni, diventata simbolo di integrazione per il successo della sua azienda agricola 'bio' la "Capra Felice" (undici ettari e ottanta capre autoctone nella Valle dei Mocheni, in Trentino), è stata trovata morta nella sua abitazione a Frassilongo (Trento).
Secondo le prime informazioni, si tratterebbe di un omicidio. Sul corpo della donna ci sarebbero lesioni riconducibili a un atto violento. Sarebbe stata probabilmente colpita da un martello, alla testa. A trovare la donna, già morta in camera da letto, sono stati i vicini di casa, allertati da un conoscente della vittima, preoccupato perché la 42enne non si era recata a un appuntamento.
Circa due anni fa, Agitu aveva ricevuto minacce e subito una aggressione a sfondo razziale. Lo scorso gennaio, l'autore della violenza era stato condannato a 9 mesi per lesioni dal Tribunale di Trento, mentre l'accusa di stalking finalizzato alla discriminazione razziale era stata lasciata cadere, contrariamente a quanto aveva chiesto il pm.
Agitu, nata ad Addis Abeba (Etiopia) nel 1978, aveva studiato sociologia all'Università di Trento ed era poi tornata nel suo paese d'origine. Nel 2010, a causa della situazione di conflitto interna, aveva fatto ritorno in Italia e, nella Valle dei Mocheni, aveva fondato la sua azienda della quale si erano occupate anche trasmissioni televisive e riviste nazionali. A Trento aveva aperto un punto vendita di formaggi e prodotti cosmetici a base di latte di capra.
Le indagini sono in corso per accertare con maggior dettaglio la dinamica dell'accaduto.