Macerata. Omicidio Rosina Carsetti. Ergastolo al nipote Enea e 2 anni a marito e figlia, Enrico e Arianna.
La Corte d'Assise di Macerata, presieduta dal giudice Andrea Belli, affiancato dalla giudice Daniela Bellesi, ha deciso per la condanna all'ergastolo di Enea Simonetti, considerato l'autore dell'omicidio della nonna Rosina Carsetti, trovata morta il 24 dicembre 2020 nell'abitazione familiare a Montecassiano.
Invece la madre e il nonno del giovane, Arianna ed Enrico Orazi, sono stati assolti dall'accusa di omicidio, ma entrambi condannati a 2 anni per simulazione di reato (pena sospesa; disposta la scarcerazione per la donna).
Il processo di primo grado si è concluso dopo 17 udienze a distanza di circa due anni dall'omicidio della 78enne che aveva segnalato a un centro antiviolenza di essere vessata dai parenti in casa. Il pm aveva chiesto l'ergastolo per tutti e tre gli imputati conviventi. Per il sostituto Vincenzo Carusi, che quella notte del 24 dicembre raggiunse la villetta per accertare cosa fosse accaduto, a uccidere materialmente Rosina era stato il nipote, mentre la madre aveva organizzato il piano.
Secondo il magistrato si è trattato di una degenerazione dei maltrattamenti che venivano inflitti alla anziana tra le mura domestiche. I conviventi avevano provato a far passare l'omicidio come una "rapina finita male". Un ladro entrato in casa la vigilia di Natale che avrebbe ucciso la vittima.
Ma lo stesso Enea, davanti ai Carabinieri la notte successiva al delitto, si era contraddetto, sostenendo che non era vera quella storia del ladro. Il verbale fu però ritrattato. E così restò alle indagini appurare la verità, tra accertamenti e intercettazioni che portarono alla luce un piano per uccidere la convivente che era diventata "scomoda".
Una tesi che però è stata parzialmente accolta dalla Corte che ha invece escluso la premeditazione contestata al giovane, mentre Arianna ed Enrico Orazi sono stati assolti "per non aver commesso il fatto" in relazione all'accusa di omicidio. (Gianluca Ginella)