Spinea. La confessione di Alexandru Ianosi: "Ho colpito Lilia a coltellate. Mi ha provocato".
Alla pm Alessia Tavarnesi, che conduce le indagini, ha riferito di non "averci più visto", di aver preso un coltello dalla cucina e di averla colpita. Tante coltellate date con violenza, fino quasi a staccarle un braccio. Così è stata uccisa Lilia Patranjel, 40 anni, lo scorso 23 settembre a Spinea.
La confessione di Alexandru Ianosi, 35 anni, convivente ed ex compagno della vittima, è arrivata nel corso dell'interrogatorio al quale l'uomo, nelle scorse settimane, è stato sottoposto alla presenza del proprio avvocato, Francesco Neri Nardi.
Una frase, forse una battuta, che per lui è stata "una provocazione". Questo ha fatto scattare nella sua testa la violenza mortale. Non ha mai parlato di un altro uomo nella loro relazione, ma ha detto che i rapporti erano tesi. La donna sarebbe stata intenzionata a lasciare l'abitazione e chiudere definitivamente lo loro convivenza.
Due, secondo l'autopsia, le ferite mortali inferte tra l'addome e il torace, oltre ad un numero non meglio quantificato di ferite di striscio sulla parte superiore del corpo. Con l'interrogatorio e la confessione di Ianosi - che non aveva mai rilasciato dichiarazioni, né ai Carabinieri durante l'arresto, né al giudice per le indagini preliminari nel corso dell'udienza di convalida - l'inchiesta si avvia alla conclusione.