Aosta. Omicidio Nathalie Laisne. Il compagno: "Non l'ho uccisa, mi ha detto di aver ritirato la denuncia".
Oggi si è tenuta l'udienza alla chambre d'instruction della Corte d'Appello di Grenoble, durante la quale Sohaib Teima ha negato di aver ucciso la sua compagna Auriane Nathalie Laisne, la 22enne francese trovata morta lo scorso 5 aprile in una chiesetta diroccata sopra La Salle, in Valle d'Aosta.
Contestualmente, il giovane ha chiesto di poter essere estradato in Italia dove si vuole difendere dalle accuse di femminicidio. La decisione sull'estradizione del 21enne italo-egiziano di Fermo (Marche) sarà resa nota il prossimo 2 maggio. Lo riportano i giornali francesi Le Progrès e Le Dauphiné Libéré.
Per la Procura di Aosta che coordina le indagini in Italia, Teima è gravemente indiziato dell'omicidio della compagna e, per questo, aveva richiesto un mandato di arresto europeo. Secondo gli inquirenti, tra il 26 e il 27 marzo 2024, avrebbe ucciso la 22enne, poi sarebbe fuggito in Francia, dove studiava da alcuni anni.
Durante l'udienza di oggi, Sohaib Teima ha spiegato di non aver violato volontariamente il divieto di avvicinamento ad Auriane. La vittima nello scorso mese di gennaio lo aveva denunciato per maltrattamenti e, per queste accuse, il giovane sarà processato a Grenoble in Francia il 3 maggio.
Il 21enne ha riferito che la compagna gli avrebbe mentito, dicendo di aver ritirato la denuncia: ''Lei mi aveva detto di aver ritirato la denuncia, per questo eravamo insieme''. I legali italiani dell'indagato non hanno ancora potuto parlare con lui. Lo potranno fare solo quando sarà estradato, così come richiesto dalla procura di Aosta. E solo allora, potrà essere interrogato dagli inquirenti italiani e difendersi dall'accusa di omicidio. (ANSA)