Cassazione. Omicidio Speranza Ponti ad Alghero. Definitivo il secondo ergastolo per Massimiliano Farci.

Immagine della notizia (Immagine di Mister No su Panoramio e Wikimedia Commons — CC BY-SA 3.0)

Cassazione. Omicidio Speranza Ponti ad Alghero. Definitivo il secondo ergastolo per Massimiliano Farci.

È stata confermata, dai giudici della Prima Sezione penale della Corte di Cassazione, la sentenza di condanna all'ergastolo nei confronti di Massimiliano Farci, il 56enne responsabile del femminicidio della compagna, Speranza Ponti, 49 anni, uccisa ad Alghero il 5 dicembre 2019 e ritrovata in un campo alla periferia della città a fine gennaio del 2020.

La Corte, presieduta da Giacomo Rocchi, non ha avuto dubbi sulle responsabilità dell'imputato. A febbraio di quest'anno i giudici della Corte d'Appello di Sassari avevano confermato anche i 18 mesi di isolamento diurno, mentre avevano assolto Farci per il furto dei telefonini della compagna, a causa dell'assenza di una querela.

Il procuratore generale della Cassazione, Antonio Balsamo, aveva chiesto il rigetto del ricorso presentato dal difensore di Farci, l'avvocato Daniele Solinas. Farci, che sta già scontando un ergastolo per l'uccisione nel 1999 dell'imprenditore Renato Baldussi di San Sperate (ma dal 2017 era in semilibertà e aveva aperto una pizzeria ad Alghero), si è sempre dichiarato innocente, sostenendo di aver trovato la compagna morta in casa, impiccata con un lenzuolo alla porta della camera da letto.

Secondo quando era emerso durante le indagini, Farci aveva due moventi, quello economico e quello legato alla gelosia. L'imputato aveva scoperto che Speranza Ponti aveva riallacciato i rapporti con l'ex marito e, spaventato dall'idea di perdere il denaro che la donna aveva in banca, la uccise per poi far sparire il suo corpo.

Quasi due mesi dopo la scomparsa della vittima, dopo aver fatto credere che lei fosse partita, aveva ammesso di avere occultato il cadavere, portandolo in una collinetta con vista sul promontorio di Capo Caccia, spiegando di averlo fatto sia perché era un desiderio della donna, sia perché aveva paura di non essere creduto dalle forze dell'ordine. (di Luca Fiori – La Nuova Sardegna)

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