Voce su Speranza Ponti
I resti del corpo senza vita di Speranza Ponti, 50 anni, furono ritrovati la mattina del 31 gennaio 2020 in un terreno di Carrabuffas, zona di campagna nella periferia di Alghero in provincia di Sassari.[1]
Panoramica serale dall'alto di Uri, paese d'origine di Speranza Ponti (di Antonio Carboni, licenza CC BY-SA 3.0)
La donna, originaria di Uri (Sassari), era scomparsa dal precedente 5 dicembre 2019. Il rinvenimento avvenne in seguito all'interrogatorio del convivente Massimiliano Farci, 53 anni. Quest'ultimo, messo sotto torchio dinanzi alle evidenze investigative, dopo ore di colloquio di fronte agli inquirenti, ammise l'occultamento del cadavere della cinquantenne sostenendo che lei si fosse suicidata il precedente 6 dicembre, indicando agli investigatori il luogo dove aveva nascosto la salma.
Tale versione tuttavia non convinse pienamente la Procura di Sassari che dispose il fermo con l'accusa di omicidio volontario, nonché dei reati di occultamento di cadavere, furto e utilizzo indebito di carta Bancomat.[2][3] Il cinquantatreenne era pregiudicato, condannato in vita definitiva all'ergastolo per l'omicidio nel 1999 dell'imprenditore Roberto Baldussi, originario di San Sperate (Sud Sardegna).
Il delitto venne compiuto allo scopo di impadronirsi della Lotus Rossa di proprietà dell'imprenditore. Baldussi chiedeva una cifra troppo alta per la vendita, così Farci, secondo la sentenza, non rassegnandosi a quell'esito e volendo a tutti i costi impossessarsi dell'auto, attirò l'uomo in una trappola fino a strangolarlo. Successivamente, insieme al fratello, si sbarazzò del cadavere gettandolo in una discarica nei pressi della pedemontana di Assemini (Cagliari).[4]
Il cinquantatreenne fu poi sottoposto nel 2016 a un regime di semilibertà che gli aveva permesso, di giorno, di convivere insieme a Speranza Ponti e di gestire con lei una pizzeria ad Alghero, mentre la sera ritornava in carcere. Secondo le ricostruzioni, la donna aveva di recente venduto un appartamento e, con i soldi derivanti da quella cessione, Farci ne avrebbe tratto beneficio eseguendo alcuni lavori di ristrutturazione nella pizzeria.
Inoltre, dopo la scomparsa della cinquantenne, l'uomo avrebbe prelevato denaro dal Bancomat a lei intestato per un ammontare di circa 5 mila euro. Per questi motivi gli inquirenti ritennero che il movente del delitto potesse essere di natura economica.[5] L'indiziato avrebbe anche depistato le indagini inviando, tramite il cellulare della vittima, messaggi ad amici e parenti per fargli credere che la donna fosse ancora viva e che si fosse trasferita all'estero.[6][7]
Il 3 febbraio 2020, nel corso dell'udienza di convalida del fermo tenutasi di fronte al giudice per le indagini preliminari, Farci ribadì di non aver commesso l'omicidio. L'indiziato sostenne che la compagna, a suo dire depressa, si fosse tolta la vita, impiccandosi all'interno dell'abitazione dove convivevano ad Alghero. L'uomo giustificò l'occultamento del cadavere dichiarando di temere di non essere creduto dagli investigatori. Inoltre la vittima gli avrebbe confidato la volontà di essere sepolta sul Monte Carru nei pressi di Carrabuffas, dove era possibile vedere il mare e Capo Caccia, un imponente promontorio di roccia calcarea situato nell'estremità nord-occidentale dell'isola sarda.
Il giudice, non ritenendo credibile il racconto del cinquantatreenne, aveva disposto la custodia cautelare in carcere confermando le accuse contestate dalla Procura.[8] Nel gennaio del 2021 l'uomo fu rinviato a giudizio.[9] Nel corso del processo diversi testimoni riferirono che la relazione tra la vittima e l'imputato era ormai giunta al capolinea e la donna stava riflettendo su come proseguire senza l'ex compagno al proprio fianco.[10]
In un'udienza svolta nell'ottobre del 2021, un dipendente della pizzeria gestita dalla coppia testimoniò che Farci gli aveva chiesto di spedire in Venezuela un telefonino con una scheda Sim intestata alla cinquantenne. Lì qualcuno lo avrebbe dovuto accendere per poi farlo sparire. Secondo l'accusa sarebbe stato uno stratagemma architettato dall'imputato per depistare le indagini. Il piano tuttavia non andò in porto poiché il dipendente di origini venezuelane raccontò tutto ai Carabinieri.[11]
In un'udienza del mese successivo la pubblica accusa sostenne che l'imputato avesse registrato diversi messaggi vocali sul proprio smartphone con l'intento di modificarne la voce, rendendola simile a quella della vittima, per poi mandarli ai parenti della stessa e fargli credere che la signora Ponti stesse bene e si trovasse in Spagna.[12]
Nel febbraio del 2022 i periti incaricati di esaminare i resti della vittima relazionarono al processo che lo stato dei reperti non aveva consentito di accertare segni di violenza, ma l'avulsione di due denti fece presupporre che la donna fosse stata colpita almeno una volta o che avesse subito un tentativo di pressione tra il collo e la mascella.[13]
Il successivo mese di maggio l'imputato aveva testimoniato a processo, ribadendo la propria versione dei fatti, ovvero che la mattina del 6 dicembre 2019, al rientro a casa, aveva rinvenuto la compagna senza vita, impiccata. L'uomo, dicendosi disperato, avrebbe aspettato 24 ore per poi trasportare il cadavere a Monte Carru, dove lo aveva occultato. La deposizione lasciò molti dubbi nei magistrati che, nel corso della stessa udienza, evidenziarono una contraddizione. Dagli accertamenti tecnici eseguiti sul cellulare di Farci, risultava che lui sì recò a Monte Carru la mattina del 6 dicembre e non il giorno dopo, come testimoniato dallo stesso imputato.[14]
Il 15 novembre 2022 l'uomo fu condannato dalla Corte d'Assise di Sassari all'ergastolo con isolamento diurno della durata di 18 mesi.[15][16] Nelle motivazioni della sentenza furono accolte le ricostruzioni della pubblica accusa che collocavano l'omicidio nella tarda serata del 5 dicembre 2019. La relazione tra la vittima e il cinquantatreenne era in crisi da tempo per dissidi economici legati alla pizzeria che gestivano insieme. Inoltre l'uomo aveva scoperto che la cinquantenne aveva ripreso i contatti con l'ex compagno.[17]
Il 2 febbraio 2024 la Corte d'Appello di Sassari confermò la sentenza di primo grado.[18] Nelle motivazioni del verdetto fu nuovamente ribadito che Farci scoprì che la donna aveva riallacciato i rapporti con l'ex compagno e, spaventato dall'idea di perdere il denaro che lei aveva in banca, la uccise. ponendo in essere "un comportamento tendente ad impedirne, o ritardarne il più possibile, il ritrovamento". Un comportamento, finalizzato "a eliminare ogni prova del delitto da lui commesso".
La nuova Parrocchia di Nostra Signora della Pazienza a Uri dove l'8 ottobre 2020 sono stati celebrati i funerali di Speranza Ponti (di Gianni Careddu, licenza CC BY-SA 4.0)
Nello specifico, dopo la morte di Speranza Ponti, Farci aveva provveduto "a effettuare prelievi e versare sul suo conto del denaro contante della vittima, a riprova del fatto che non rispondeva al vero che parte delle somme versate sul conto corrente postale della donna provenivano dal guadagno della pizzeria, in quanto non era opportuno che egli versasse somme sul suo conto che sarebbero state destinate a coprire il debito nei confronti dello Stato e delle parti civili costituite nel processo per il precedente omicidio".
Sempre nelle motivazioni di secondo grado, i giudici precisarono che era "impossibile che la donna si fosse tolta la vita", poiché furono ritenute "incredibili le modalità scelte, con un lenzuolo matrimoniale, del quale Farci si era immediatamente liberato, fatto passare sul colmo della porta". Così come non era verosimile che l'uomo, "dopo avere pianto e vegliato sul cadavere della donna, non avesse fatto verificare il suicidio da terzi testimoni, quali i vicini di casa o le forze dell'ordine".[19]