Fornaci di Barga. Uccise la moglie Maria Ferreira. Esclusa la premeditazione: Pescaglini va ai domiciliari.
Vittorio Pescaglini uscirà a breve dal carcere per andare ai domiciliari con il braccialetto elettronico. Si sono attenuate le esigenze cautelari, secondo il gip, per l'operaio 55enne reo confesso dell'omicidio della moglie dalla quale si stava per separare, Maria Batista Ferreira, 51 anni, avvenuto all'esterno dell'hotel Gorizia a Fornaci di Barga lo scorso 26 febbraio.
Il gip ha accolto la richiesta dell'avvocato Gianmarco Romanini – nonostante il parere negativo della pm Paola Rizzo – nella quale era stata evidenziata non solo la piena collaborazione di Pescaglini subito dopo il delitto, ma anche la sua condotta durante il periodo di detenzione.
«Sono distrutto, sono pentito» furono le sue prime parole all'allora avvocato d'ufficio incontrato prima dell'interrogatorio con il magistrato nella caserma dei Carabinieri. A distanza di quasi dieci mesi, l'operaio di Fabbriche di Vergemoli lascerà il carcere di San Giorgio. Resterà sempre in stato di detenzione, ma a casa, con il braccialetto elettronico.
Nel frattempo la Procura ha chiesto il rinvio a giudizio del femminicida. Il capo di imputazione non prevede più l'aggravante della premeditazione, ma la preordinazione. Un distinguo sostanziale che significa poter accedere al rito abbreviato, in modo da evitare l'ergastolo. Pur nella volontarietà del gesto, l'operaio non avrebbe pianificato l'omicidio con un ragionevole lasso di tempo.
Esasperato dal rifiuto della donna di concedergli la separazione e, secondo l'accusa, anche dalla continua richiesta di soldi da parte della 51enne, Pescaglini quel lunedì pomeriggio di fine febbraio andò a casa, prese il pugnale e poi attirò la vittima nel tranello mortale con un messaggio WhatsApp: «Ci vediamo fuori dall'albergo, ti ho portato i soldi». Un appuntamento concluso con quattro pugnalate. (di Pietro Barghigiani – Il Tirreno)