Torino. Omicidio Roua Nabi. L'ex compagno rinviato a giudizio. "Ignorati 4 allarmi del braccialetto".
Roua Nabi, 35 anni, è stata uccisa a Torino il 23 settembre 2024 dal marito Abdelkader Ben Alaya, 48 anni, con una coltellata al torace. Un femminicidio che, secondo le indagini, poteva essere evitato.
Il braccialetto elettronico che l'uomo indossava, imposto come misura cautelare dopo le denunce della vittima, ha lanciato quattro alert nel giorno del delitto, ma nessuno di questi è stato preso in carico dalla sala operativa. Un dettaglio sconcertante che emerge dal report della compagnia telefonica che gestisce i dispositivi, finito ora agli atti dell'inchiesta.
Il processo contro Ben Alaya inizierà il prossimo 28 aprile e l'uomo dovrà rispondere non solo di omicidio, ma anche di maltrattamenti in famiglia e violazione dell'obbligo di avvicinamento. La misura restrittiva era stata decisa dopo che, il precedente 30 giugno, Roua aveva denunciato il marito per violenza.
A luglio l'uomo era stato posto agli arresti domiciliari, ma una volta tornato in libertà aveva continuato a violare il divieto di avvicinamento. Il giorno dell'omicidio, la donna ha accettato di far entrare l'ex marito in casa per mangiare e farsi una doccia, visto che viveva in auto per strada. Poche ore dopo, il braccialetto di Ben Alaya ha generato quattro allarmi, alle 18:18, 18:32, 21:06 e 21:38.
L'ultimo è partito un'ora e mezza prima dell'omicidio, eppure nessuno è intervenuto. Sul report si legge chiaramente che "Dall'allarme delle ore 15 in poi non risulta alcuna presa in carico della sala operativa". Un'assenza di intervento che pesa come un macigno su una vicenda che si sarebbe potuta evitare. (di Elisabetta Zanna – Giornale La Voce)