Voce su Deborah Ballesio
Deborah Ballesio, 40 anni, fu uccisa dall'ex marito Domenico Massari, 54 anni, la sera del 13 luglio 2019 in un ristorante di via Nizza a Savona.
Uno scorcio di Savona (di Roberta Salamone, licenza CC BY 3.0)
La donna, cantante, era stata invitata al locale per una festa musicale insieme alla sua band. Mentre intratteneva gli ospiti esibendosi al karaoke, il killer fece irruzione in sala ed esplose 6 colpi di pistola all'indirizzo dell'ex compagna, uccidendola. In quei concitati istanti furono ferite altre tre persone, fortunatamente non in pericolo di vita, trasportate poi dai soccorsi in ospedale. Il malintenzionato si diede alla fuga immediatamente dopo aver teso l'agguato.
Massari e Ballesio si erano conosciuti nel 2013. Negli anni successivi i due si erano sposati, ma avevano poi divorziato. L'uomo fu condannato a tre anni e due mesi di reclusione nel 2015 per stalking, dopo aver appiccato un incendio al locale di proprietà dell'ex moglie.[1]
Ricercato dai Carabinieri, il cinquantaquattrenne si costituì all'alba del 15 luglio, presentandosi armato dinanzi al carcere di Sanremo dove aveva sparato tre colpi di pistola per attirare l'attenzione degli agenti penitenziari in servizio. Fu bloccato e arrestato senza opporre resistenza. Prima di raggiungere la casa circondariale, aveva sequestrato un passante per farsi accompagnare in auto sul posto.[2][3]
Condotto al Tribunale di Savona per l'interrogatorio di fronte al pubblico magistrato, l'omicida aveva confessato il delitto dichiarando di non essere pentito per il gesto commesso.[4] Massari precisò di aver agito per motivi economici poiché l'ex compagna in passato gli avrebbe sottratto alcune somme di denaro. Successivamente il giudice per le indagini preliminari convalidò la custodia cautelare in carcere con le accuse di omicidio volontario aggravato e lesioni personali.[5]
L'esame autoptico rilevò che la vittima era girata di spalle mentre venivano esplosi i sei proiettili. Probabilmente la donna aveva intuito le intenzioni dell'ex marito e tentò di fuggire dopo essersi accorta che lui era armato. Uno solo fu il colpo mortale, quello che trafisse la nuca.[6][7]
Nel mese di ottobre, al termine delle indagini, Massari fu rinviato a giudizio per omicidio volontario aggravato dalla premeditazione.[8] Negli ultimi giorni di dicembre, il cinquantaquattrenne aveva inviato una lettera al giornale Il Secolo XIX, in cui ribadì nuovamente di aver agito per motivi economici, rivendicando l'efferato gesto e dicendosi pronto ad affrontare una lunga pena.
In particolare, il reo confesso raccontò che l'ex compagna avrebbe avuto un amante quando stavano ancora insieme e lei lo avrebbe derubato dei soldi che lui aveva nascosto in un terreno a Plodio (Savona), non più ritrovati quando era uscito dal carcere nel maggio del 2018. L'uomo aveva richiesto la restituzione di alcuni regali, tra cui un auto e una moto, ma la vittima si era rifiutata. Nello stesso testo aveva riconfermato di aver appiccato l'incendio al locale intestato alla donna perché sarebbe stato lui a spendere il denaro per l'avvio dell'attività e, dopo la separazione, lei non glielo aveva rivenduto nonostante le pressanti richieste.[9]
Nel corso del processo furono contestati formalmente i reati di omicidio volontario premeditato, lesioni personali, sequestro di persona, ricettazione, porto e detenzione abusiva di pistola e possesso di coltello.[3] L'11 maggio 2020 la Corte d'Assise di Savona aveva condannato Domenico Massari all'ergastolo.[10] Il 17 novembre 2020 la sentenza fu confermata in Corte d'Appello.[11]