
Luisa Ciarelli, 65 anni, è stata uccisa dal marito Domenico Giannichi, 68 anni, la mattina del 29 novembre 2019 a Torino di Sangro in provincia di Chieti.
Il delitto era avvenuto nelle campagne di contrada Montesecco, a poche centinaia di metri dall'abitazione della coppia. Durante un'uscita con la moglie, l'uomo aveva avuto un violento litigio con la donna. Al culmine dell'alterco, l'anziano aveva prima aggredito la vittima con calci e pugni, poi con pietre o bastonate alla testa, stroncandole la vita.[1][2]
Successivamente aveva abbandonato il cadavere in una scarpata ed era tornato a casa per telefonare ai parenti e confessare il proprio gesto. Giannichi era stato fermato dai Carabinieri giunti sul posto e, in seguito, trasportato in ospedale in stato confusionale, per curare le ferite subite durante la colluttazione con la moglie.[3]
Il 2 dicembre, nell'udienza di convalida del fermo di fronte al giudice per le indagini preliminari, il sessantottenne si è assunto le proprie responsabilità confermando che fra lui e la coniuge si era accesa un'aspra discussione, degenerata nell'omicidio. Tuttavia, essendo ancora in stato confusionale, l'anziano non ricordava interamente l'intera dinamica dell'episodio.[4] L'avvocato dell'uomo aveva aggiunto che il proprio assistito, nei giorni precedenti al delitto, avrebbe sofferto di disturbi di natura psichica, probabilmente sorti in seguito alla scoperta di un problema di salute.[5]
Nei mesi successivi l'esame autoptico effettuato sulla salma della vittima ha stabilito il decesso per una "sublussazione rotatoria atlanto-epistrofea", ovvero per una torsione del collo. Dunque, al termine dell'aggressione, il sessantottenne avrebbe torto il collo alla moglie, causandole una lesione midollare con conseguente arresto cardiocircolatorio.
Nell'autunno del 2020 la Procura ha chiuso le indagini e ha contestato a Giannichi il reato di omicidio volontario con le aggravanti del rapporto coniugale, i futili motivi e la crudeltà.[6] Nel gennaio del 2020 l'anziano è stato rinviato a giudizio in rito ordinario.[7]