Laura Perselli, 68 anni, e suo marito Peter Neumair, 63 anni, sono scomparsi nella notte tra il 4 gennaio e il 5 gennaio 2021 da Bolzano.[1] Avevano due figli: Benno, insegnante di 30 anni che risiedeva con loro, e Madè di 26 anni, laureata in medicina e specializzanda in ortopedia a Monaco. Entrambi pensionati, negli anni precedenti avevano lavorato come insegnanti scolastici.
L'ultimo segnale della coppia risale alla serata di lunedì 4 gennaio, quando marito e moglie sarebbero stati all'interno della loro abitazione nel capoluogo trentino. In quelle ore è stato registrato l'ultimo aggancio dei loro cellulari alla cella telefonica della zona per poi spegnersi e non riattivarsi mai più. La segnalazione dalla loro sparizione è avvenuta il giorno seguente quando un parente ha contattato il figlio perché, preoccupato, non riusciva più a mettersi in contatto con loro.
L'inchiesta avviata in seguito alla denuncia di scomparsa ha portato la locale Procura a iscrivere nel registro degli indagati il figlio maggiore della coppia, Benno Neumair. Nei suoi confronti sono stati ipotizzati i reati di omicidio e occultamento di cadavere.[2]

Secondo le ricostruzioni, il trentenne aveva passato la notte tra il 4 e il 5 gennaio a casa di un'amica in Bassa Atesina, a poca distanza dal comune di Vadena (Bolzano). La stessa amica era stata indagata per favoreggiamento.[3] Benno le aveva chiesto di lavare in lavatrice alcuni panni sporchi. Il giovane era stato considerato il principale sospettato, ma aveva sempre respinto le accuse escludendo qualsiasi responsabilità relativa alla sparizione del padre e della madre.
Tuttavia gli inquirenti avrebbero raccolto diversi elementi per ritenere che i due coniugi siano stati uccisi dal figlio per poi essere gettati nel fiume Adige. Le ricerche degli investigatori lungo il canale idrico si sono protratte per un lungo periodo. La scientifica aveva rilevato la presenza di tracce di sangue sul ponte passante sull'Adige, vicino alla discarica Ischia-Frizzi, nel territorio di Vadena. In seguito alla loro analisi, sono state attribuite al signor Peter.
Nei giorni precedenti al fermo, Benno si era recato con la propria auto a un autolavaggio e, in quell'occasione, gli investigatori avevano effettuato una perquisizione sequestrando una bottiglia di acqua ossigenata. Successivamente gli inquirenti hanno scoperto che lo stesso indagato aveva acquistato una seconda bottiglia di acqua ossigenata. Secondo le ipotesi dei magistrati, il liquido sarebbe stato utilizzato per cancellare le tracce del delitto nell'appartamento dei genitori. Il figlio li avrebbe uccisi nell'abitazione per poi caricarli in auto e trasportarli al ponte Ischia-Frizzi, dove li avrebbe gettati nell'Adige. Di seguito era andato a dormire a casa di una sua amica, chiedendole di lavare i suoi panni in lavatrice.
Nella notte tra il 28 e il 29 gennaio 2021, Benno Neumair si è costituito spontaneamente alla Procura di Bolzano, accompagnato dai suoi legali. Il trentenne è stato sottoposto a fermo di indiziato di delitto.[4] Il 31 gennaio, nell'interrogatorio di fronte al giudice per le indagini preliminari, si è avvalso della facoltà di non rispondere. Ritenuti sussistenti i pericoli di inquinamento delle prove, fuga e reiterazione del reato, nei suoi confronti è stato convalidato il provvedimento di fermo.[5]
Il successivo 6 febbraio è stato trovato il cadavere di Laura Perselli nel fiume Adige a circa 100 metri a nord del ponte San Floriano nel comune di Egna (Bolzano).[6][7] L'esame autoptico ha stabilito il decesso della sessantottenne per strangolamento mediante una corda compatibile con quelle in uso a Benno Neumair e che lo stesso possedeva in casa.[8][9]