Il femminicidio di Isabella Linsalata a Bologna

Vittima:
Isabella Linsalata
Presunto killer:
Giampaolo Amato
Località:
Bologna
Data:
31 ottobre 2021
La Chiesa di Sant'Anna vecchia in zona Murri a Bologna

La Chiesa di Sant'Anna vecchia in zona Murri a Bologna (su concessione di BeWeB - Beni Culturali Ecclesiastici in Web)

Voce su Isabella Linsalata

La Chiesa di Sant'Anna vecchia in zona Murri a Bologna

La Chiesa di Sant'Anna vecchia in zona Murri a Bologna (su concessione di BeWeB - Beni Culturali Ecclesiastici in Web)

Isabella Linsalata, 62 anni, fu trovata morta il 31 ottobre 2021 nell'abitazione in cui risiedeva in zona Murri a Bologna.‍[1][2]

A lanciare l'allarme fu il marito Giampaolo Amato, all'epoca coetaneo della vittima. L'uomo riferì di aver trovato la moglie esanime nel letto. Il decesso della donna, inizialmente, fu attribuito a cause naturali.

Amato era un medico specializzato in oftalmologia e medicina dello sport. Dal 2013 al 2020 aveva lavorato per la società di basket Virtus Bologna. Anche la moglie Isabella era un medico, specializzata in ginecologia e ostetricia. I due però da qualche tempo non vivevano più insieme. Il sessantaduenne si era trasferito nel proprio studio al piano inferiore perché il loro matrimonio si era incrinato a causa di una relazione extraconiugale. Una situazione che aveva procurato non poche sofferenze alla donna e ai figli.

Sulla vicenda era stata aperta un'inchiesta della Procura di Bologna. Dopo circa un anno e mezzo di indagini, nell'aprile del 2023, l'oculista è stato arrestato e condotto in carcere con l'accusa dell'omicidio. L'autopsia sulla salma della vittima aveva escluso la morte naturale e attribuito il decesso alla "somministrazione dolosa" di calmanti e antidepressivi, in particolare un mix di benzodiazepine e sevoflurano.‍[1][2]

Secondo gli inquirenti, a somministrare quelle dosi letali sarebbe stato il marito. Già nel 2019 la donna aveva avvertito dei malesseri, probabilmente associati alle stesse sostanze. L'oculista ai tempi si era difeso, riferendo che la moglie soffriva di depressione e assumeva in autonomia farmaci e ansiolitici a cui lei stessa, essendo dottoressa, avrebbe potuto avere accesso.

Amato era anche indagato per peculato e detenzione illecita di farmaci psicotropi. Dopo l'arresto, si è avvalso della facoltà di non rispondere. In un interrogatorio svolto dinanzi agli inquirenti precedentemente al provvedimento di custodia cautelare, l'uomo aveva respinto le accuse, riferendo di non aver mai detenuto i farmaci sopracitati, né di averli presi dall'ospedale dove lavorava. L'oculista avrebbe poi ammesso i problemi coniugali con la moglie, ribadendo però di non averla mai avvelenata.‍[3]

Secondo l'ordinanza firmata dal giudice per le indagini preliminari, Amato avrebbe agito sulla base di un movente di tipo sentimentale, senza escludere interessi di tipo economico. Inoltre sussistevano le ragioni di un concreto pericolo di reiterazione di reati analoghi, data la disponibilità di farmaci dovuti alla professione svolta.

Per gli inquirenti, il medico era diviso tra due dolorose decisioni: la volontà di non fare soffrire la famiglia e il desiderio di vivere liberamente la sua relazione con la giovane amante che aveva molti anni in meno di lui. Quest'ultima avrebbe fatto pressioni affinché lui lasciasse la famiglia. Il desidero dell'uomo di stare con lei "aveva un'incidenza soverchiante", scrisse il gip, benché non riuscisse a lasciare la moglie che aveva scoperto la relazione clandestina. L'amante tuttavia non era indagata e in seguito lo aveva lasciato.‍[4][5]

Successivamente, nell'ordinanza che rigettava l'istanza di scarcerazione, il giudice precisò che Amato era dotato di "straordinarie capacità manipolatorie e ideative di complessi piani criminosi". "Lungi dall'aver agito sotto un impulso irrefrenabile", aveva "freddamente organizzato un omicidio che si avviava a essere il delitto perfetto" se solo fosse riuscito a ottenere la cremazione della salma della coniuge. La sua pericolosità si anniderebbe anche nella "straordinaria capacità di accreditarsi agli occhi degli altri, mistificando la realtà e negando fatti accaduti fino ad autoconvincersi", al punto da riuscire a controllare le persone a lui legate, come la moglie e l'amante.‍[6]

Note

  1. a b Omicidio a Bologna, ex medico Virtus arrestato: "Ha ucciso la moglie con i farmaci". ilrestodelcarlino.it. Archiviato dall'originale. Consultato il 12 aprile 2023.
  2. a b Giampaolo Amato, ex medico della Virtus Bologna, arrestato per l'omicidio della moglie. Gazzetta.it. Archiviato dall'originale. Consultato il 12 aprile 2023.
  3. Giampaolo Amato, il medico arrestato per l'omicidio della moglie: "Amavo un'altra ma non ho ammazzato. Dei farmaci non so". Corriere.it. Archiviato dall'originale. Consultato il 13 aprile 2023.
  4. Giampaolo Amato, il medico della Virtus arrestato, "uccise la moglie Isabella Linsalata per stare con l'amante". Nel corpo della suocera le stesse sostanze. Corriere.it. Archiviato dall'originale. Consultato il 12 aprile 2023.
  5. Giampaolo Amato arrestato per l'omicidio della moglie: il giallo del duplice movente. Today.it. Archiviato dall'originale. Consultato il 12 aprile 2023.
  6. Perché Amato è rimasto in cella. Il Riesame: "Freddo e calcolatore. Carica criminale inimmaginabile". ilrestodelcarlino.it. Archiviato dall'originale. Consultato il 31 maggio 2023.

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