Il femminicidio di Isabella Linsalata a Bologna

Vittima:
Isabella Linsalata
Presunto killer:
Giampaolo Amato
Località:
Bologna
Data:
31 ottobre 2021
La Chiesa di Sant'Anna vecchia in zona Murri a Bologna

La Chiesa di Sant'Anna vecchia in zona Murri a Bologna (su concessione di BeWeB - Beni Culturali Ecclesiastici in Web)

Voce su Isabella Linsalata

La Chiesa di Sant'Anna vecchia in zona Murri a Bologna

La Chiesa di Sant'Anna vecchia in zona Murri a Bologna (su concessione di BeWeB - Beni Culturali Ecclesiastici in Web)

Isabella Linsalata, 62 anni, fu trovata morta il 31 ottobre 2021 nell'abitazione in cui risiedeva in zona Murri a Bologna. Nella stessa dimora, poco più di tre settimane prima, nel corso della notte tra l'8 e il 9 ottobre, perse la vita anche la madre, Giulia Tateo, 87 anni.‍[1][2]

La mattina del 31 ottobre fu il marito della sessantaduenne, Giampaolo Amato, a lanciare l'allarme. L'uomo riferì di aver rinvenuto la moglie esanime, distesa sul letto. Il decesso della donna, inizialmente, fu attribuito a cause naturali, così come quello della madre Giulia.

Amato, 62 anni, era un medico specializzato in oftalmologia e medicina dello sport. Dal 2013 al 2020 aveva lavorato per la società di basket Virtus Bologna. Anche la moglie Isabella era un medico, specializzata in ginecologia e ostetricia. I due però da qualche tempo non vivevano più insieme. Il sessantaduenne si era trasferito nel proprio studio, al piano inferiore, perché il loro matrimonio si era incrinato a causa di una relazione extraconiugale. Una situazione che aveva procurato non poche sofferenze alla donna e ai figli.

Sulla vicenda fu aperta un'inchiesta della Procura di Bologna. Dopo circa un anno e mezzo di indagini, nell'aprile del 2023, l'oculista venne arrestato e condotto in carcere con l'accusa di omicidio. L'autopsia sulla salma della vittima aveva escluso la morte naturale e attribuito il decesso alla "somministrazione dolosa" di calmanti e antidepressivi, in particolare un mix di benzodiazepine e sevoflurano.‍[1][2]

Secondo gli inquirenti, a somministrare quelle dosi letali sarebbe stato il marito. Già nel 2019 la donna aveva avvertito dei malesseri, probabilmente associati alle stesse sostanze. L'oculista ai tempi si era difeso, riferendo che la moglie soffriva di depressione e assumeva in autonomia farmaci e ansiolitici a cui lei stessa, essendo dottoressa, avrebbe potuto avere accesso.

Amato era anche indagato per peculato e detenzione illecita di farmaci psicotropi. Dopo l'arresto, si avvalse della facoltà di non rispondere. In un interrogatorio svolto dinanzi agli inquirenti precedentemente al provvedimento di custodia cautelare, l'uomo aveva respinto le accuse, riferendo di non aver mai detenuto i farmaci sopracitati, né di averli prelevati dall'ospedale dove lavorava. L'oculista avrebbe poi ammesso i problemi coniugali con la moglie, ribadendo però di non averla mai avvelenata.‍[3]

Secondo l'ordinanza firmata dal giudice per le indagini preliminari, Amato avrebbe agito sulla base di un movente di tipo sentimentale, senza escludere interessi di tipo economico. Inoltre sussistevano le ragioni di un concreto pericolo di reiterazione di reati analoghi, data la disponibilità di farmaci dovuti alla professione svolta.

Per gli inquirenti, il medico si trovava a un bivio, ovvero scegliere tra la volontà di non fare soffrire la famiglia e il desiderio di vivere liberamente la sua relazione con una giovane amante. Quest'ultima avrebbe fatto pressioni affinché lui lasciasse la famiglia. Il desidero dell'uomo di stare con lei ebbe "un'incidenza soverchiante", scrisse il gip, nonostante il medico non riuscisse a lasciare la moglie che aveva scoperto la relazione clandestina. L'amante, tuttavia, non era indagata e in seguito lo aveva lasciato.‍[4][5]

Successivamente, nell'ordinanza che rigettava l'istanza di scarcerazione, il giudice precisò che Amato era dotato di "straordinarie capacità manipolatorie e ideative di complessi piani criminosi". "Lungi dall'aver agito sotto un impulso irrefrenabile", aveva "freddamente organizzato un omicidio che si avviava a essere il delitto perfetto" se solo fosse riuscito a ottenere la cremazione della salma della coniuge. La sua pericolosità si anniderebbe anche nella "straordinaria capacità di accreditarsi agli occhi degli altri, mistificando la realtà e negando fatti accaduti fino ad autoconvincersi", al punto da riuscire a controllare le persone a lui legate, come la moglie e l'amante.‍[6]

Per quanto riguarda il decesso della suocera Giulia Tateo, gli esami autoptici ritennero che non si poteva stabilire la quantità di Midazolam e Sevoflurano presenti nel corpo della ottantasettenne – riesumata quindici mesi dopo la morte – a causa dell'avanzato stato di putrefazione. Tuttavia le sostanze che avrebbero ucciso la figlia Isabella erano presenti anche nel corpo della madre.

Uno scorcio panoramico dall'alto sulle torri di Bologna

Uno scorcio panoramico dall'alto sulle torri di Bologna (di Fabio Ciminelli, licenza CC BY-SA 4.0)

I difensori di Amato fecero notare che l'anziana ottantasettenne fu sottoposta a un'operazione chirurgica all'addome circa otto mesi prima del decesso, con inalazione di Sevoflurano. Per i periti incaricati dalla Procura, però, fu considerato improbabile che una somministrazione ospedaliera eseguita otto mesi prima potesse averne procurato la morte.‍[7]

Sulla base di tali elementi, nel settembre del 2023, la Procura di Bologna chiuse le indagini, contestando al medico l'omicidio della moglie e della suocera, entrambi aggravati dalla premeditazione. Per la pubblica accusa, i delitti furono compiuti per motivi ereditari, in modo che l'uomo potesse avere piena disponibilità dell'abitazione della coniuge e della suocera, e soprattutto per avere la libertà nel portare avanti la relazione extraconiugale che intratteneva da tempo con un'altra donna. Confermate anche le contestazioni dei capi d'imputazione di peculato e detenzione illecita delle sostanze stupefacenti o psicotrope, presumibilmente utilizzate per commettere i reati.‍[8][9]

Il successivo mese di dicembre, Amato fu rinviato a giudizio.‍[10] In un'udienza del 3 aprile 2024, l'imputato rilasciò alcune dichiarazioni spontanee nel corso delle quali ribadì la sua innocenza.‍[11]

Note

  1. a b Omicidio a Bologna, ex medico Virtus arrestato: "Ha ucciso la moglie con i farmaci". il Resto del Carlino · Archiviato dall'originale. Consultato il 12 aprile 2023.
  2. a b Giampaolo Amato, ex medico della Virtus Bologna, arrestato per l'omicidio della moglie. Gazzetta.it · Archiviato dall'originale. Consultato il 12 aprile 2023.
  3. Giampaolo Amato, il medico arrestato per l'omicidio della moglie: "Amavo un'altra ma non ho ammazzato. Dei farmaci non so". Corriere.it · Archiviato dall'originale. Consultato il 13 aprile 2023.
  4. Giampaolo Amato, il medico della Virtus arrestato, "uccise la moglie Isabella Linsalata per stare con l'amante". Nel corpo della suocera le stesse sostanze. Corriere.it · Archiviato dall'originale. Consultato il 12 aprile 2023.
  5. Giampaolo Amato arrestato per l'omicidio della moglie: il giallo del duplice movente. Today · Archiviato dall'originale. Consultato il 12 aprile 2023.
  6. Perché Amato è rimasto in cella. Il Riesame: "Freddo e calcolatore. Carica criminale inimmaginabile". il Resto del Carlino · Archiviato dall'originale. Consultato il 31 maggio 2023.
  7. Amato e la morte della suocera, i periti: "Farmaci e anestetici come nel corpo della moglie". Corriere.it · Archiviato dall'originale. Consultato il 27 settembre 2023.
  8. Giampaolo Amato verso il giudizio. "Uccise moglie e suocera per ereditare le case e stare con l'amante". il Resto del Carlino · Archiviato dall'originale. Consultato il 27 settembre 2023.
  9. Amato verso il rinvio a giudizio: "Medico uccise moglie e suocera". RaiNews · Archiviato dall'originale. Consultato il 27 settembre 2023.
  10. Giampaolo Amato rinviato a giudizio per duplice omicidio: a marzo via al processo. il Resto del Carlino · Archiviato dall'originale. Consultato il 12 dicembre 2023.
  11. Giampaolo Amato, "non ho mai ucciso né drogato nessuno". ANSA · Archiviato dall'originale. Consultato il 3 aprile 2024.

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