Voce su Anna Scala
Anna Scala, 56 anni, è stata uccisa nel corso della tarda mattinata del 17 agosto 2023 in un'autorimessa di via San Massimo a Piano di Sorrento in provincia di Napoli.[1][2]
Secondo le ricostruzioni, la donna si era diretta verso la propria auto, dove probabilmente stava riponendo alcune borse nel bagagliaio. A quel punto un individuo si era avvicinato a lei, cogliendola di sorpresa e aggredendola più volte a coltellate. Alcuni vicini hanno sentito delle forti urla e sono accorsi sul posto, allertando i soccorsi. Mentre il malintenzionato si allontanava a bordo di uno scooter, i locali residenti hanno notato la vittima esanime, all'interno del bagagliaio dell'autovettura, con numerose ferite d'arma da taglio.

La Chiesa di San Renato Vescovo in Piazza Scanna a Moiano, frazione di Vico Equense in provincia di Napoli, dove sono stati celebrati i funerali di Anna Scala (di GeometraStaiano, licenza CC BY-SA 4.0)
All'arrivo dei sanitari, purtroppo, non si è potuto fare nulla per salvare la signora Scala, ormai deceduta a causa delle gravi lesioni subite. L'omicidio si è consumato nel quartiere Trinità, una zona di case popolari, poco lontano dal centro di Piano di Sorrento.
La donna era originaria di Moiano, frazione collinare del vicino comune di Vico Equense. Era separata, lavorava come parrucchiera ed aveva una figlia che risiede a Gragnano (Napoli), nata da una precedente relazione.
Le forze dell'ordine hanno subito avviato le indagini per rintracciare il responsabile dell'omicidio. Nel tardo pomeriggio i Carabinieri hanno fermato Salvatore Ferraiuolo, 56 anni, ex compagno della vittima, fortemente sospettato di essere l'esecutore dell'agguato mortale.[3][4] L'uomo si trovava a Colli di Fontanelle, una frazione del comune di Sant'Agnello sulla costiera sorrentina, non molto lontano dalla zona in cui aveva nascosto lo scooter con il quale era stato visto fuggire.
Secondo le ricostruzioni, la signora Scala aveva avuto una relazione con Ferraiuolo, terminata alcune settimane prima dell'omicidio. Il cinquantaseienne, dipendente di una pescheria a Sorrento, aveva cominciato a perseguitarla.[5][6] Per questo la donna aveva denunciato due volte l'ex compagno per stalking. La prima denuncia era stata presentata per un episodio relativo al 25 luglio 2022: Anna si trovava a casa dell'amica quando l'uomo l'avrebbe colpita con pugni e schiaffi, provocando ecchimosi e la rottura dei denti.
La seconda per un altro episodio violento, accaduto un anno dopo, il 24 luglio 2023, quando Ferraiuolo aveva raggiunto la vittima sulla spiaggia San Montano a Massa Lubrense. In quell'occasione il cinquantaseienne l'avrebbe minacciata con un coltello, poi colpita al volto con un pugno provocandole "contusioni alla faccia, al cuoio capelluto e al collo, un trauma contusivo della punta del naso e del labbro superiore a destra", guaribili in 5 giorni.[7] Nelle ultime settimane gli atti persecutori si erano intensificati. Tra questi, l'uomo le avrebbe anche bucato gli pneumatici dell'auto. Per stare al sicuro, la vittima si era trasferita a casa della madre.[8]
Dopo essere stato accompagnato nella caserma di Sorrento, il cinquantaseienne ha confessato le proprie responsabilità dinanzi ai militari. Avrebbe pedinato l'ex compagna, armato di coltello, attendendo che si avvicinasse all'auto per poi compiere l'agguato. L'arma da taglio insanguinata è stata trovata dagli investigatori in un'aiuola, non molto distante dal luogo dell'aggressione, gettata dal Ferraiuolo mentre si dava alla fuga. L'indiziato è stato condotto in carcere con l'accusa di omicidio volontario.[9]
Nell'interrogatorio di garanzia di fronte al giudice per le indagini preliminari, Ferraiuolo ha ribadito le ammissioni già rese nei giorni precedenti ai militari, aggiungendo però che "non era in sé" quando si è verificato l'evento delittuoso.[10] Nei suoi confronti è stato convalidato il fermo ed è stata disposta la custodia cautelare in carcere. I capi d'imputazione contestati sono omicidio volontario aggravato dalla premeditazione e dall'aver agito contro un congiunto, maltrattamenti in famiglia, lesioni aggravate, porto abusivo di armi e occultamento di cadavere (all'interno del bagagliaio dell'auto della donna).[7]