Voce su Danjela Neza
Danjela Neza, 28 anni, è stata uccisa nel corso della notte tra il 5 e il 6 maggio 2023 a Savona. A compiere l'omicidio è stato l'ex compagno, Safayou Sow, 27 anni. Lei era originaria dell'Albania, lui della Guinea.[1][2]
Tutto sarebbe successo intorno alle ore 2.00, nei pressi dei giardini di Piazza delle Nazioni dove i due si erano incontrati poco prima. Al culmine di un violenta lite, probabilmente dovuta alla fine della loro relazione, il giovane ha prima puntato una pistola alla nuca della vittima, poi ha fatto fuoco.

Uno scorcio di Savona scattato dalla Fortezza del Priamar (di SchiDD, licenza CC BY-SA 4.0)
Per Danjela purtroppo non c'è stato nulla da fare. Ha perso la vita nonostante la rapidità dell'intervento dei soccorritori sul posto. È stato lo stesso ex compagno a dare l'allarme. Dopo aver sparato, infatti, ha composto il numero unico d'emergenza e ha confessato il proprio gesto. L'arma usata per compiere il delitto non era regolarmente detenuta e aveva la matricola abrasa.[3]
Gli agenti della Polizia accorsi in Piazza delle Nazioni hanno fermato Safayou, poi condotto in Questura per essere interrogato. Dinanzi agli inquirenti avrebbe riferito di "aver perso la testa" dopo che Danjela lo aveva insultato e offeso. Il giovane è incensurato e regolare sul territorio nazionale. Sia la ventottenne che l'ex compagno erano residenti nel capoluogo ligure e lavoravano come dipendenti al Club Nautico della Darsena di Savona: lui come aiuto cuoco e lei come cameriera.
Si erano conosciuti proprio sul posto di lavoro e avevano iniziato una relazione sentimentale. Una storia che però era durata solo pochi mesi. Secondo le testimonianze, i due si erano lasciati male e Safayou era insistente con lei dopo la rottura. La giovane negli ultimi mesi stava male e faceva fatica ad andare al lavoro proprio per la presenza del suo ex. L'ultimo incontro, fatale per Danjela, non era stato casuale: infatti sarebbe stato programmato e richiesto da alcuni conoscenti affinché i due si riappacificassero. Nessuno però prevedeva che quella discussione degenerasse nell'omicidio.[4][5]
Nonostante le tensioni degli ultimi tempi, tra i due non risultavano pregressi episodi di violenza o denunce per maltrattamenti. Per la vittima risulterebbero precedenti giudiziari e un ammonizione da parte del Questore per fatti avvenuti contro un'altra persona. Vicende che però appartenevano al passato ed erano state superate.
Secondo le ricostruzioni, nel corso dell'incontro ai giardini di Piazza delle Nazioni, Safayou avrebbe avuto un primo alterco con l'ex compagna, poi sarebbe tornato alla propria auto parcheggiata a distanza. Da lì avrebbe afferrato la pistola e si sarebbe diretto nuovamente ai giardini, dove ha sparato alla vittima, togliendole la vita. Dopo le formalità di rito, il giovane è stato arrestato e condotto in carcere per omicidio volontario e porto abusivo di armi.[6]
Il successivo 8 maggio, nel corso dell'interrogatorio di garanzia, Safayou avrebbe ribadito la propria confessione aggiungendo di essere venuto in possesso dell'arma del delitto circa 5-6 mesi prima. Il ventisettenne avrebbe raccontato di averla trovata in un bosco vicino ad un parcheggio al Santuario del capoluogo ligure. Aveva deciso di tenerla per difesa personale, perché era stato minacciato da una persona nei pressi del Palazzo di Giustizia di Savona. Un episodio che però non aveva denunciato.
Il reo confesso avrebbe anche precisato che Danjela gli aveva riferito di non voler riallacciare la relazione perché stava frequentando un'altra persona. La giovane avrebbe anche aggiunto che la famiglia di lei non avrebbe accettato Safayou come compagno a causa del colore della sua pelle. Secondo le ricostruzioni investigative, sarebbero stati quattro i colpi esplosi: due a terra e due alla nuca della vittima. Il ventisettenne ha infine aggiunto che, dopo averle sparato, ha tentato di suicidarsi, ma l'arma si era inceppata.[7]
Gli inquirenti tuttavia non hanno creduto alla versione del giovane sul reperimento della pistola. Infatti due mesi dopo la Procura di Savona ha arrestato un italiano di 50 anni con le accuse di ricettazione e cessione di arma clandestina. Secondo le risultanze investigative, l'uomo, alcuni mesi prima del delitto, aveva ceduto a Safayou, dietro compenso, l'arma con la matricola abrasa, completa di munizioni.[8]