Voce su Meena Kumari
Meena Kumari, 66 anni, fu trovata morta la mattina del 28 novembre 2023 a Salsomaggiore Terme in provincia di Parma.[1][2]

Uno scorcio di Salsomaggiore Terme in provincia di Parma (di Sailko, licenza CC BY 3.0)
La vittima, originaria dell'India, fu aggredita a bastonate dal marito connazionale Onkar Lal, 67 anni, all'interno dell'abitazione familiare situata in via Trento. I due coniugi condividevano l'appartamento al primo piano, mentre a quello superiore risiedevano il figlio e la nuora che spesso, per motivi di lavoro, affidavano i loro figli ai nonni.[3] Nel tentativo di sottrarsi alle percosse, la signora Meena avrebbe provato a fuggire di casa, ma il sessantasettenne l'avrebbe rincorsa per poi continuare a colpirla.
Alcuni passanti in strada avevano sentito le grida di aiuto della vittima, tra cui una carabiniera libera dal servizio che si avvicinò all'abitazione e trovò la porta dell'appartamento aperta. La militare avrebbe notato il signor Onkar mentre colpiva la moglie al volto. Quest'ultima giaceva esanime sul pavimento, gravemente ferita. L'uomo, dinanzi alla militare, non oppose resistenza e fu bloccato.
Sul posto giunsero successivamente il personale sanitario del Pronto Soccorso di Parma e i colleghi della carabiniera, coadiuvati dalla Compagnia Radiomobile di Salsomaggiore. Nonostante i tentativi di rianimazione, purtroppo la sessantaseienne non riuscì a sopravvivere. Il marito invece fu sottoposto ad arresto e condotto alla locale caserma dei Carabinieri, a disposizione dell'Autorità Giudiziaria.[1]
Secondo le prime ricostruzioni, la vittima sarebbe stata colpita più volte dal marito con una mazza da Cricket in varie parti del corpo, tra cui la testa. La donna in passato avrebbe confidato ad alcuni conoscenti di essere vittima di violenze. Dopo un intervento nel giugno del 2021, i Carabinieri avevano denunciato il marito per maltrattamenti in famiglia. Però la vittima, ascoltata dai militari, aveva sempre negato di essere stata picchiata o minacciata dal coniuge.[4]
Nei mesi successivi, Onkar Lal fu rinviato a giudizio. Secondo le ricostruzioni degli inquirenti della Procura di Parma, il sessantaseienne aveva aggredito la moglie per un fatto apparentemente innocuo. La signora Meena Kumari avrebbe portato in casa alcune piante che avevano creato un po' di disordine e questo avrebbe scatenato la furia del marito. La donna era deceduta per una lesione all'aorta toracica, rivelatasi fatale.
Gran parte del processo si era concentrato sulle cause che avevano determinato tale lesione. Una prima consulenza medico-legale, richiesta dalla pubblica accusa, la ritenne riconducibile ad una caduta, il che avrebbe alleggerito la posizione dell'imputato. Una seconda perizia, sempre condotta su incarico dell'accusa, aveva rilevato un violento colpo inferto quando la vittima era a terra e che rappresenterebbe il motivo della rottura dell'aorta.[5]
Il pubblico ministero aveva chiesto la pena a 30 anni di reclusione per Onkar Lal, escludendo l'ergastolo poiché la difesa aveva acconsentito all'acquisizione di quasi tutti gli atti di indagine e l'imputato aveva lasciato ai quattro figli, come risarcimento, la casa di famiglia. I difensori dell'uomo invece avevano chiesto l'assoluzione dall'accusa di omicidio e la derubricazione del reato come "morte in conseguenza di lesioni dolose".
Il 27 gennaio 2025, tuttavia, la Corte d'Assise di Parma aveva condannato l'imputato all'ergastolo per omicidio volontario aggravato dai futili motivi, dal rapporto coniugale e dall'aver commesso il fatto in occasione dei maltrattamenti. Prima della sentenza, l'uomo aveva rilasciato dichiarazioni spontanee in aula, chiedendo scusa per il gesto commesso.[6][5]