Voce su Elisa Beatrice Rattazzi
Elisa Beatrice Rattazzi, 32 anni, fu uccisa il 18 maggio 2008 a Torino dall'ex marito Raffaele Cesarano, guardia giurata di 35 anni.[1][2] I due avevano avuto una relazione che, tra alti e bassi, si era prolungata con la nascita di due figli. I bambini li avevano portati a sposarsi, ma quel matrimonio non servì ad attenuare i dissidi della coppia.
Così Elisa e Raffaele arrivarono al divorzio. Lei tornò a vivere dai genitori, a pochi passi dall'abitazione che condivideva con l'ex marito, portandosi dietro anche i due figli. Lui non aveva mai accettato quel distacco e chiedeva di poter tenere con sé i bambini. Inoltre, il pensiero di un tradimento lo tormentava da tempo: la donna avrebbe avuto una relazione extraconiugale con Giuseppe Cardella, operaio di 33 anni, amico della coppia.
Uno scorcio del Parco Peccei nei pressi della "Barriera di Milano" a Torino (di Pmk58, licenza CC BY-SA 4.0)
Elisa Beatrice aveva anche denunciato il marito per maltrattamenti in famiglia subiti nel corso del periodo di convivenza con lui. In un ennesimo episodio di violenza domestica erano dovuti intervenire i Carabinieri che avevano poi sequestrato l'arma alla guardia giurata. La stessa pistola che poi la Prefettura aveva riconsegnato all'uomo perché ritenuto "non pericoloso". Con quella ammazzò l'ex compagna e ferì gravemente il vecchio amico.
Il delitto si consumò la sera del 18 maggio 2008, quando i tre si erano incontrati in strada, all'incrocio tra via Fossata (dove la coppia abitava prima della separazione), e via Rossi Lauro nel quartiere denominato Barriera di Milano. Lì scoppiò un litigio che risultò fatale alla trentaduenne. L'uomo estrasse la pistola e sparò diversi colpi, prima all'ex moglie, poi all'operaio, presunto amante di lei. Pochi minuti dopo, andò a costituirsi dai Carabinieri per confessare l'efferato gesto.[3][4]
La donna, riversa esanime sull'asfalto, fu soccorsa dal pronto intervento sanitario, che però non poté fare altro che constatare il decesso. L'amico Cardella riuscì invece a sopravvivere. Cesarano fu condannato in primo e secondo grado a 18 anni di reclusione per l'omicidio dell'ex moglie e il tentato omicidio dell'amico.[5]