Voce su Elena Ceste
Elena Ceste era una casalinga di 37 anni - originaria di Govone (Cuneo),[1] ma da anni residente a Costigliole d'Asti - che scomparve dalla sua abitazione il 24 gennaio 2014. A denunciarne la sparizione fu il marito, Michele Buoninconti, 44 anni, riferendo di aver accompagnato in mattinata i figli a scuola mentre la moglie era in casa, poi di ritorno nell'appartamento non aveva più trovato la donna.
I resti del cadavere della vittima furono poi rinvenuti il successivo 18 ottobre 2014 nel Rio Mersa, un canale di scolo nelle campagne di Isola d'Asti, comune limitrofo di Costigliole, a poche centinaia di metri dall'abitazione in cui viveva insieme al coniuge e ai loro quattro figli.[2]
Per via dell'avanzato stato di decomposizione di quei resti, non fu accertata la causa della morte, né fu possibile appurare la tipologia di lesioni subite dalla donna. Tuttavia la relazione dell'esame autoptico aveva stabilito, per esclusione, il decesso per strangolamento.
Il marito fu iscritto nel registro degli indagati e arrestato nel gennaio del 2015.[3] Secondo gli inquirenti, sarebbe stato lui a uccidere la moglie in casa per poi nasconderne il cadavere dopo averlo trasportato fino al canale idrico dove fu abbandonata. Inoltre la comparazione dei tabulati delle celle telefoniche collocavano il marito proprio nei pressi del Rio Mersa la mattina del 24 gennaio.
L'uomo si era sempre dichiarato innocente e i legali della difesa avevano fortemente contestato le modalità con cui furono condotte le indagini da parte della Procura di Asti.[4] Nonostante ciò, per i giudici Buoninconti fu stato considerato colpevole di omicidio volontario e occultamento di cadavere.[5][6]
Secondo le motivazioni della sentenza definitiva emessa dalla Corte di Cassazione, l'uomo avrebbe commesso il delitto per vendetta di fronte ai tradimenti comprovati da parte della donna, agendo con premeditazione ed evidente volontà di depistare da sé i sospetti.[7]