Mariana Tudor Szekeres, 19 anni, è una ragazza di origini romene scomparsa da Salerno nella notte tra il 30 aprile e il 1º maggio 2016.

I resti del suo cadavere, in avanzato stato di decomposizione, sono stati ritrovati il successivo 15 maggio nei pressi di un terreno incolto, tra via San Leonardo e via Dei Carrari, nella zona industriale del capoluogo salernitano. La vittima, arrivata da pochi mesi in Italia insieme al marito, sarebbe stata indotta a lavorare come prostituta.[1][2]
Secondo le ricostruzioni degli investigatori, la notte della scomparsa la diciannovenne avrebbe avuto un incontro in strada con Carmine Ferrante, muratore di 36 anni, sposato e padre di tre figli, originario di Dragonea, frazione di Vietri sul Mare (Salerno). L'uomo entrò nel mirino degli inquirenti diversi mesi dopo il delitto, ma fu formalmente iscritto nel registro degli indagati nell'inchiesta sulla morte della giovane nel corso del 2017. Il tutto mentre era già indiziato per l'omicidio di un'altra donna.[3][4]
L'autopsia aveva ricondotto il decesso della diciannovenne a uno strangolamento. Gli esami della scientifica rilevarono sui resti del cadavere alcune tracce di liquido seminale compatibili con il DNA del trentaseienne.[5][6] I dati estrapolati dai tabulati telefonici consentirono di ricostruire i movimenti dell'uomo durante la notte del delitto, collocandolo nei pressi della scena del crimine. Diversi contatti telefonici fra lui e la giovane provarono che i due si conoscevano e si sarebbero già frequentati in passato.[7]
Quando fu raggiunto dall'ordinanza cautelare, Ferrante si trovava già in carcere, accusato dell'omicidio di Nikolova Temenuzhka, prostituta di 37 anni originaria della Bulgaria, il cui cadavere era stato ritrovato a Pagani (Salerno) nell'agosto del 2016. Per quella vicenda il trentaseienne fu riconosciuto il responsabile della morte della donna e condannato a 20 anni di reclusione.
La chiusura delle indagini per l'omicidio di Mariana Szekeres è avvenuta nel 2019, tre anni dopo il delitto. Ferrante è stato rinvio a giudizio in rito abbreviato. Nel gennaio del 2020 è stato condannato in primo grado a 18 anni di reclusione.[8][9] Il successivo mese di ottobre la Corte d'Appello ha confermato la condanna riducendo la pena a 17 anni.[10][11]